Sfruttatrice della prostituzione e trafficante di cocaina, pericolosa latitante bloccata a Perugia
PERUGIA – Sfruttatrice della prostituzione e trafficante di cocaina, era ricercata a livello internazionale ed è stata catturata a Perugia. Rischia 20 anni di carcere. A portare a termine l’operazione è stata la squadra mobile della questura di Perugia, coordinata da Marco Chiacchiera. La donna
Alis Gabriela Dumitru, rumena di 38 anni, secondo le autorità giurisdizionali svizzere, si sarebbe resa responsabile nella città di Charvornay, nel cantone di Vaud, di gravissimi delitti quali lo sfruttamento della prostituzione e lo spaccio di stupefacenti. Processata è riuscita a sfuggire all’arresto insieme a un giovane albanese suo complice.
La rumena, nell’ottobre 2010, avrebbe “reclutato” una giovane connazionale in Romania, sua vicina di casa nella terra di origine, e l’avrebbe “indotta” a seguirla prima in Italia, precisamente a Torino, e successivamente in Svizzera, con la vaga promessa di un lavoro prestigioso e di un più elevato tenore di vita.
Al di là delle Alpi, la giovane sarebbe stata segregata in un appartamento di Chavornay e costretta a prostituirsi, sotto la minaccia di violenze, con la pretesa, per di più, di almeno metà dell’incasso.
La vittima, che nel frattempo aveva già fatto guadagnare, alla sua aguzzina, svariate migliaia di franchi svizzeri, alla prima utile occasione era riuscita a fuggire dal suo luogo di costrizione, e si era rifugiata presso i suoi familiari in Romania.
La Dumitru, con il suo socio in affari, avrebbe continuato a perseguitare la giovane connazionale promettendole ritorsioni e addirittura minacciando i suoi familiari.
Nel corso di un’operazione della polizia svizzera sull’appartamento di Chavornay, inoltre, vennero rinvenuti circa 250 grammi di cocaina, nascosti nel giardino, riconducibili alla Dumitru.
All’esito dell’attività d’indagine svolta dalla polizia elvetica, la donna è stata rinviata a processo, all’esito del quale potrebbe essere condannata alla reclusione fino a 20 anni per tratta di esseri umani, sfruttamento della prostituzione, minacce e traffico di sostanze stupefacenti.
Vista lo stato di latitanza, le autorità svizzere hanno emesso un mandato di arresto europeo. Sono cominciate le ricerche della donna la cui cattura è stata resa possibile grazie al Servizio Centrale Operativo della Polizia di Stato ed al Servizio di Cooperazione Internazionale di Polizia, Divisione “SI.RE.NE.” e Divisione “INTERPOL”, collocato all’interno della Direzione Centrale della Polizia Criminale.
La Polizia di Perugia, da diversi giorni, era sulle sue tracce in quanto era emersa la sua presenza in Italia e nel perugino.
La donna, infatti, secondo la ricostruzione investigativa fatta dagli agenti, aveva trovato rifugio presso suoi connazionali proprio in questa provincia, dove si spostava continuamente per evitare di essere individuata ed arrestata, ben consapevole del rilievo “internazionale” del provvedimento che l’aveva colpita.
Nella notte tra mercoledì e giovedì è scattato il blitz: gli uomini della sezione criminalità organizzata, al comando dell’ispettore capo Armando Finzi, dopo ore di appiattamento ed osservazione, sono riusciti ad individuare l’autoveicolo in uso alla ricercata, una Bmw di colore rosso.
L’auto è stata notata in via Birago e, dopo poco tempo, come era facilmente prevedibile, è comparsa la ricercata internazionale, la quale si è messa alla guida e si è allontanata in direzione Ellera di Corciano, dove è stata bloccata dalla Polizia e tratta in arresto.
In seguito, è emerso che la sfruttatrice, qui a Perugia, si nascondeva dividendosi tra un appartamento in via Della Pescara ed un’abitazione di via Birago.
Innumerevoli, almeno quelli che risultano alla polizia italiana, i precedenti penali e di polizia della rumena: già nel 2005 violò le norme sull’immigrazione a Genova, dove fù destinataria di un paio di provvedimenti di espulsione del Questore e dove si rese altresì responsabile di un tentato furto, dopodiché venne denunciata a Modena per sfruttamento della prostituzione, sotto falso nome, e fotosegnalata a Treviso, Chiusi ed Assisi.
All’esito dell’operazione dell’altra notte, la donna è stata accompagnata a Capanne, dove resterà in attesa della successiva estradizione per la Svizzera.