Balzo dei contagi, picco a Natale ma i vaccini fanno la differenza sui ricoveri: in Umbria un anno fa 48 pazienti in più in rianimazione
Nelle ultime settimane c’è un trend in crescita dell’epidemia, la circolazione del virus è più elevata e le fasce di età più colpite sono quelle più giovani. Il monitoraggio settimanale dell’Istituto Superiore di Sanità conferma la progressione del contagio ma i vaccini stanno facendo la differenza tra la situazione di quest’anno e quella di un anno fa. ” I casi di contagio sono in crescita rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, ma il numero di ospedalizzazioni, ricoveri in terapia intensiva e decessi è nettamente inferiore”, spiega Silvio Brusaferro presidente dell’Istituto Superiore di Sanità. Per questo diventa decisivo incrementare i richiami. Ventiquattro ore fa in Umbria sono state somministrate 6.143 terze dosi, con una copertura che ha raggiunto il 19 per cento della popolazione. Nel complesso sono 699.107 gli umbri che hanno ricevuto la prima dose, pari all’86,5% della popolazione vaccinabile mentre 688.713 persone, cioè l’85,2 per cento, hanno completato il ciclo vaccinale. Insomma, nell’ultima settimana c’è stato un aumento delle vaccinazioni e questo può aiutare a far cominciare la discesa. La terza dose, infatti, riduce ulteriormente il rischio di contrarre l’infezione in tutte le fasce di età. Resta poi il problema dei non vaccinati che, anche in Umbria, mettono a rischio la tenuta del sistema sanitario, basta ricordare che la stragrande maggioranza dei ricoveri nella nostra Regione riguardano pazienti non vaccinati. Così come non rassicura i tanti giovani della fascia 12-19 anni ancora non vaccinati. Il vaccino fa la differenza, basta mettere a confronto la situazione di oggi delle terapie intensive degli Ospedali di Perugia e Terni con quella di un anno fa. A dicembre del 2020 nelle terapie intensive dell’Umbria c’erano 55 pazienti ricoverati, una situazione a dir poco drammatica e con una pressione sugli ospedali notevole. Oggi nelle terapie intensive umbre ci sono 7 pazienti positivi ricoverati. Quindi, la circolazione del virus è più elevata ma il numero di ospedalizzazioni e ricoveri in terapia intensiva è nettamente inferiore. Stesso ragionamento vale per i decessi. Un dato che deve far riflettere coloro che non si sono ancora vaccinati e in Umbria sono ancora tanti. Soprattutto ora che siamo nella fase di crescita dei contagi: ieri in Umbria ci sono stati quasi duecento nuovi casi. E adesso cosa ci aspetta ? Secondo le previsioni degli esperti stiamo raggiungendo il picco dei contagi, a Natale. A quel punto potremmo rimanere a lungo in un plateau oppure cominciare a scendere. Tutto però dipenderà dall’andamento delle vaccinazioni che potrebbe garantire un inverno tranquillo, con un’epidemia sotto controllo. C’è anche da dire che alcuni segnali stanno arrivando: tra i non vaccinati sta cambiando qualcosa (ieri in Umbria ci sono state 426 prime dosi). In particolare si stanno vaccinando molti tra i 19 e 29 anni. Non era affatto scontato. A breve, poi, cominceranno le vaccinazioni dei bambini. Il tutto potrebbe concorrere a rallentare la crescita e a tenere l’epidemia sotto i livelli di rischio.