Centrodestra umbro, non si sciolgono le tensioni: ecco i possibili scenari e le prossime candidature. Le difficoltà della Tesei e chi sgomita

Per avere una fotografia non troppo sfuocata del centrodestra umbro basta mettere insieme un pò di frammenti. A cominciare dai pezzi che arrivano dal livello nazionale dove Giorgia Meloni attacca Lega e Fi considerati “altalenanti” ma soprattutto uniti nel marginalizzarla. ” Vogliono far vincere il centrodestra o far perdere Fdi ?”, si chiede la Meloni. Il secondo pezzo che arriva prepotentemente da Roma si chiama “federazione tra Lega e Fi” che dovrebbe esordire alle prossime amministrative siciliane. Alle proteste di Giorgia Meloni arriva la replica irritata di Forza Italia: ” Pensi alla coalizione , più che al suo partito”. Che Antonio Tajani traduce così: ” Chi guarda la pagliuzza negli occhi degli altri deve poi anche vedere se c’è la trave negli occhi propri”. La competizione tra Fdi e Lega-Fi naturalmente si fa sentire anche sul territorio, in particolare in Umbria. Basta vedere quanto è successo alle ultime elezioni amministrative (Spoleto e Città di Castello). Ma è anche importante notare come nessun partito della coalizione di centrodestra sia intervenuto per battere le mani calorosamente alla presidente Tesei dopo la firma della convenzione con l’Università sulla sanità. Una convenzione che per molti vede come solo vincitore il Magnifico Rettore Maurizio Oliviero, che potrebbe essere – così almeno si mormora a Perugia – il prossimo candidato a presidente della Regione del centrosinistra. Che la Tesei sia in difficoltà non c’è dubbio, così come tutta la giunta regionale, ma darla senza più alcuna speranza rischia di diventare un boomerang per tutta la coalizione. Il quadro sul quale molti del centrodestra pensano di lavorare nei prossimi mesi sarebbe il seguente: candidato Sindaco di Terni (2023) Lega (Leonardo Latini o Enrico Melasecche); candidato Sindaco di Perugia (maggio 2024) Fratelli d’Italia (Emanuele Prisco o Marco Squarta); candidato presidente Regione (ottobre 2024) Forza Italia ( Andrea Romizi). Un quadro assai verosimile, plausibile sul piano politico e accettabile per tenere insieme la coalizione, oltre che convincente per non perdere la Regione. Un quadro questo che però avrebbe bisogno di un centrodestra unito e coeso che ad oggi non c’è. In una intervista al quotidiano “Il Tempo”, Gianfranco Rotondi, uomo esperto e al dentro delle dinamiche della coalizione, prevede che ” è sempre più difficile che in fondo alla strada torni l’amore”. Per Rotondi, infatti, ” chi ha fatto due anni sostenendo Mario Draghi e chi ne ha fatti due all’opposizione può forse fare un accordo elettorale, ma sempre meno credibile più passa il tempo. L’ambiguità dei due centrodestra, uno di governo e uno di opposizione, è durata troppo tempo”. In questo contesto c’è anche chi vorrebbe provare a candidare la Tesei alle prossime elezioni politiche (marzo 2023) cercando così di salvare “capra e cavoli”. Una ipotesi però complicata, che presenta tante difficoltà anche alla luce dei pochi seggi disponibili – dopo la riforma – per l’Umbria. La riforma, infatti, taglia di un terzo i parlamentari con l’Umbria, insieme alla Basilicata, che subirà in percentuale l’emorragia maggiore (i senatori sono più che dimezzati -57%). L’Umbria eleggerà in tutto 9 parlamentari: sei deputati e tre senatori. Passerà da 16 rappresentanti in Parlamento ( 17 dopo la vicenda che ha coinvolto la senatrice perugina del M5S Emma Pavanelli) a 9. Insomma, la strada è tutta in salita. E’ chiaro che molti degli attuali parlamentari, anche di centrodestra, rischiano di non trovare posto nel nuovo Parlamento. Una situazione, quindi, destinata a far crescere una condizione di scontento e malumore. In questa concitazione quello della Tesei è considerato da alcuni l’ultimo dei problemi, almeno così si mormora negli ambienti di centrodestra. Nel frattempo la coalizione si troverà ad affrontare – nella prima settimana di maggio – un appuntamento importante: la elezione del presidente del Consiglio Regionale e dell’intero Ufficio di Presidenza. Scontata è la rielezione di Marco Squarta (Fdi) a presidente, ma la curiosità di molti è rivolta su possibili franchi tiratori.