Dallo spoils system al Pnrr, tutti gli ostacoli della Tesei per la riconferma. Il fallimento della giunta del cambiamento
Sarà l’ultimo anno di mandato pieno il 2o23 per la Tesei, poi resteranno una decina di mesi del 2024 prima delle elezioni per il rinnovo del Consiglio Regionale. E, in questo periodo, i fronti aperti sono veramente tanti. Dalla sua elezione, 2019, pochi sono stati i risultati apprezzabili, molte sono state le retromarce rispetto alle promesse elettorali e, al di là delle apparenze, è riuscita a rendere più debole la sua maggioranza. Il balletto continuo sul rimpasto di giunta ne è la prova. Sono gli stessi alleati, a denti stretti, a constatare che in questi tre anni si sono disperse inutilmente energie preziose con risultati molto inferiori al previsto. Eppure, le risorse disponibili sono state e continuano ad essere tante, basta pensare ai fondi del Pnrr. Un Piano senza precedenti, finalizzato alla modernizzazione dell’Italia e alle riforme. Le risorse stanziate dal Governo Draghi per l’Umbria sono state tante ma utilizzate principalmente per piccoli interventi piuttosto che per modernizzare e riformare l’Umbria. E’ sembrato più un semplice elenco della spesa che una ambiziosa strategia per superare la crisi che si è abbattuta sull’Umbria, già fragile dal punto di vista economico e sociale. La delusione degli umbri, come certificano i diversi sondaggi, sta proprio nel vedere venuta meno quell’idea di “cambiamento” con la quale la Tesei si era imposta alle urne. Il rodaggio iniziale ci poteva stare ma dopo più di tre anni di legislatura la scommessa sul “cambiamento” è persa definitivamente. Per non parlare dello spoils system in sanità con direttori arrivati da ogni parte d’Italia, estranei all’Umbria e scappati poco dopo. Più che un spoils system è sembrato di vedere delle vere porte girevoli, un andirivieni che non ha giovato al sistema sanitario umbro. Come dimostrano, purtroppo, i risultati. Alla fine è stata costretta a ricorrere all’usato sicuro, prendendo quel Casciari Andrea, direttore generale delle precedenti giunte di centrosinistra, per provare a risolvere prima i problemi della struttura dell’assessorato alla Sanità poi dell’Ospedale di Terni, nominandolo direttore generale della locale Azienda ospedaliera. Probabilmente con un minimo di imbarazzo visto che Casciari è uno dei trenta imputati del processo di Concorsopoli, nei confronti del quale la Tesei si è costituita parte civile. Nelle intenzioni della governatrice c’è la volontà di ricandidarsi ma il feeling con gli umbri e il resto della coalizione (Fdi) non è mai decollato. Tre anni fa la Lega (partito della Tesei) aveva ottenuto in Umbria il 37,0%, alle ultime politiche , invece, un misero 7,8%, quasi trenta punti in meno. Da un pò di tempo la presidente, ex sindaco di Montefalco, sta provando a guadagnare appeal tra gli umbri ma la sorte sembra segnata. E’ sufficiente che ascolti con attenzione l’intervista di pochi giorni fa di Pasquale Punzi al presidente del Consiglio regionale dell’Umbria, Marco Squarta. Al di là delle belle parole di circostanza è una vera e propria incoronazione del sindaco di Perugia Andrea Romizi come prossimo candidato del centrodestra a presidente della Regione. Ma, del resto, questa è cosa nota.