Donna resta zoppa dopo un intervento al femore: condannati due medici dell’ospedale di Orvieto. Sentenza della Corte dei Conti

Dovranno risarcire alla Regione 30 mila euro due medici che otto anni fa hanno operato un’anziana che si era fratturato il femore. Si tratta di due chirurghi dell’ospedale Santa Maria della Stella di Orvieto. Lo ha deciso la Corte dei Conti dell’Umbria dopo le richieste della Procura contabile. Dopo l’intervento è emerso il crollo del collo del femore e una differenza di cinque centimetri tra una gamba e l’altra. Un handicap permanente che ha costretto la donna a camminare con i bastoni. C’è stata, infatti, una riduzione dell’arto sinistro operato rispetto all’altro. I due medici hanno sempre sostenuto di aver seguito le linee guida e aver fatto correttamente l’intervento. Tesi non condivisa dalla Corte che ha ritenuto il loro comportamento “censurabile e gravemente negligente”. I periti nominati e chiamati a valutare l’intervento, avevano evidenziato “l’inopportunità della scelte dell’utilizzo del chiodo endomidollare”, sconsigliato per l’età e il peso della paziente, nonché per le caratteristiche della frattura, scomposta. Per quel tipo di frattura sarebbe stata necessaria una protesi perché il chiodo – a parere dei periti – era destinato a cedere. L’Azienda sanitaria era stata, successivamente, costretta a pagare i danni riportati dalla donna con un risarcimento di 100 mila euro.  I giudici contabili, che hanno sposato la tesi della Procura, hanno riqualificato il danno da risarcire nella somma di 30 mila euro a favore della Regione Umbria.