Due beghe per la Proietti: Azione implode e resa dei conti nei Cinque Stelle. Alta tensione nel Terzo Polo, contraccolpo sull’Umbria
A poco più di due mesi dal vot0 delle regionali il centrosinistra è costretto a fare i conti con due implosioni che potrebbero avere conseguenze anche in Umbria. Nel cosiddetto Terzo polo si è ormai consumato il processo di disgregazione mentre nel Movimento 5 Stelle è guerra aperta tra Beppe Grillo e Giuseppe Conte. La resa dei conti è in atto e gli attacchi si fanno continui da ambo le parti. Due situazioni che potrebbero avere ripercussioni sulla forza della coalizione che sostiene Stefania Proietti. Nel partito di Calenda è in atto un vero e proprio fuggi fuggi, nel M5S avanza il rischio di una scissione. Due forze politiche che alle ultime elezioni Europee in Umbria hanno preso il 2,5% (Azione) e l’ 8,9% (M5S). E’ in gioco, quindi, un abbondante dieci per cento che sicuramente condizionerà il risultato finale del centrosinistra. Il partito di Carlo Calenda, infatti, subisce una serie di defezioni proprio a causa dell’avvicinamento al cosiddetto campo largo con le alleanze stipulate in Umbria, Emilia Romagna e Liguria. Quattro addii pesanti in 48 ore: Enrico Costa, Mariastella Gelmini, Mara Carfagna e Giusy Versace. Fughe che potrebbero interessare anche i territori dove si voterà fra un paio di mesi. L’implosione di Azione rende evanescente l’area centrista della coalizione di centrosinistra e allontana i moderati da un’offerta politica più affidabile. Alle elezioni comunali di Perugia, vinte da Vittoria Ferdinandi, la lista costruita principalmente da Giacomo Leonelli e da Cesare Carini ha ottenuto un significativo 5,9% determinante per la vittoria del centrosinistra. Un risultato superiore a quello del Movimento 5 Stella (4,1%) e di Verdi e Sinistra (3,5%). A tutto ciò si aggiunge la rottura tra Leonelli e il resto del mondo riformista-socialista dell’Umbria. Una spaccatura che impedisce di costruire un forte schieramento capace di amalgamare culture moderate e liberali. Uno spezzatino che svuota di identità e di strategia la proposta cosiddetta centrista in una coalizione molto esposta a sinistra. Tanto è vero che le fughe degli ultimi giorni sono tutte verso il centrodestra. La prospettiva di un centro riformista anche in Umbria rischia così di allontanarsi. Alla riunione del Deco hotel di sabato scorso, dove è stato presentato il progetto “Pensa l’Umbria” a sostegno della Proietti, c’erano diverse persone e amministratori ma si è notata l’assenza di una parte importante dell’Umbria. Alcuni dei presenti sarebbero inoltre impegnati su altri fronti: il consigliere comunale di Perugia, Riccardo Vescovi di Demos, potrebbe sostenere la candidatura della consigliera ternana Maria Grazia Proietti del Pd. Così come è difficile pensare ad un impegno centrista dell’ex sindaco di Orvieto Giuseppe Germani, anche lui presente al Deco hotel . Il progetto Terzo Polo in Umbria di fatto è già saltato. In questo quadro, la stessa iniziativa di Italia Viva, socialisti, Più Europa, Tempi nuovi e Perugia Merita, un tentativo per arginare la fuga verso destra di molti elettori moderati, rischia di non essere sufficiente. I promotori di questo listone unico fanno bene a provare a recuperare il rapporto con Azione. “Per avere una rappresentanza dignitosa nella prossima amministrazione regionale – ha detto la consigliera uscente Donatella Porzi – occorre che questo progetto non venga frazionato. Credo che sia conveniente per tutti giocare una partita tutti insieme”. L’ambizione, e non può essere diversamente, è quella di diventare la seconda forza dell’alleanza dopo il Pd. Stessa cosa, più o meno, per l’orizzonte pentastellato. Grillo lo ha detto chiaramente, ad ottobre, quando inizierà la fase deliberativa della Costituente, gli elettori si troveranno davanti a un bivio: “O con me, o con Conte”. In piena campagna elettorale, quindi, il banco potrebbe saltare, nel segno dell’ennesima scissione. Un rischio paventato dalla stessa segretaria dem Elly Schlein preoccupata della tenuta del Movimento. Una scissione che porterebbe sicuramente ad una perdita di consensi dopo la già forte emorragia delle Europee. Due implosioni, quelle di Azione e Movimento 5 Stelle, che non rappresentano una buona notizia per la coalizione della Proietti.