E’ morto Alberto Pacifici, se n’è andato un uomo straordinario e un imprenditore d’altri tempi
Con la morte di Alberto Pacifici l’Umbria perde un uomo di valore, un imprenditore generoso, un simbolo della nostra terra. La nostra regione perde una figura storica, geniale e concreta, un imprenditore d’altri tempi. Aveva un carattere solare, riusciva sempre a trovare una soluzione per tutto, forte di una coerenza e etica davvero unica. Un grande imprenditore e un grande uomo: Alberto Pacifici è stato, insieme, l’uno e l’altro. Da un lato aveva l’occhio visionario dell’imprenditore, dall’altro il cuore e lo spirito della persona che pone ogni suo progetto al servizio degli altri, del bene comune. Abile a costruire quell’armonia sociale capace di creare bene per tutti, non solo per l’azienda. L’uomo al centro di tutto. Un’ umanesimo industriale che ha lasciato segni profondi. E’ stato fondatore e presidente di Meccanotecnica Umbra spa, azienda di Campello sul Clitunno oggi tra i principali produttori mondiali di sistemi di tenuta meccanica per pompe per i settori automotive, elettrodomestici e industriale. Nel 1966 tre amici, Alberto Pacifici, Fulvio Ginobri e Concezio Strappelli gettarono le basi dell’attività industriale dando corpo ad un’idea imprenditoriale anche grazie alla preziosa partecipazione del conte Rovero Campello, che poco dopo entrò nella compagine sociale, e del sostegno determinante della famiglia Agnelli. Alberto Pacifici ha contribuito in modo determinante allo sviluppo internazionale dell’azienda che, pur fortemente radicata sul territorio, si è saputa posizionare nei mercati esteri diventando di fatto una multinazionale con sedi produttive in India, Cina, Usa, Messico, Brasile, Turchia, Svezia e Canada. Pacifici, che ricopriva il ruolo di presidente di Meccanotecnica, era l’ultimo dei fondatori del gruppo che oggi è guidato dalla seconda generazione. Ha ricoperto numerosi incarichi nel settore bancario come presidente della Cassa di Risparmio di Spoleto e della Fondazione, promuovendo iniziative a sostegno dello sviluppo del territorio. Ha partecipato sempre attivamente alla vita associativa ricoprendo, dal 1998 fino al 2004, il ruolo di presidente della sezione Spoleto-Valnerina di quella che all’epoca era Confindustria Perugia. E’ stato anche vicepresidente di Confindustria Perugia dal 2002 al 2005. Nel 2012 era stato nominato Cavaliere del Lavoro dal Presidente della Repubblica. La camera ardente è stata allestita nella sede dell’azienda a Campello sul Clitunno. La cerimonia funebre si svolgerà domani, giovedì 7 settembre, alle 16, nel duomo di Spoleto. Oggi l’Umbria perde un uomo straordinario, uno dei suoi uomini migliori, un pezzo importante della sua storia recente.