Ecco il programma della Proietti: “Portare il destino dell’Umbria nelle mani degli umbri”. Obiettivo “invertire la rotta”
E’ un programma “per la Regione di domani” e per portare “il destino dell’Umbria nelle mani degli umbri” quello presentato a Perugia, in un teatro del Pavone gremito, da Stefania Proietti, la candidata civica a presidente per il centrosinistra alle prossime elezioni regionali. Una coalizione che vede insieme Partito democratico, Movimento 5 Stelle, Sinistra e Verdi, socialisti e movimenti cattolici civici, Italia Viva e Azione. Presenti in sala, tra gli altri, il presidente ed europarlamentare del Pd, Stefano Bonaccini e il vicepresidente del M5S, Michele Gubitosa. A introdurre la presentazione del programma, sviscerato con vari interventi, è stata la sindaca di Perugia Vittoria Ferdinandi. Proietti ha sottolineato un programma “plurale e corale” realizzato con la comunità regionale. “Un grande programma di rilancio dell’Umbria che faremo con 140 candidati. Era importante recuperare una visione di comunità umbra” ha detto. “Con le nostre competenze – ha detto Proietti – faremo da apripista con scelte coraggiose per affrontare il cambiamento climatico, tema che deve essere centrale in una campagna elettorale. La difesa del nostro territorio non l’abbiamo visto in 5 anni. Non dobbiamo essere timidi su questo tema visto anche quanto è accaduto in Spagna”. Una alleanza che, è stato ricordato, “è andata in cammino per l’Umbria”. Nel percorso partecipativo di ascolto per la realizzazione del programma sono state messe al centro “persone, comunità e territori”. Il tutto “per invertire la rotta”. L’Umbria – è stato detto – si deve prendere cura dei suoi giovani e degli anziani, “ricchezze della comunità”. Ma temi considerati importanti sono anche diritti, welfare, cultura e istruzione, economia e sviluppo e capacità di attrarre. Il programma ribadisce un forte “no” alla costruzione di un nuovo inceneritore, puntando invece sull’economia circolare “per arrivare all’ 80% di raccolta differenziata entro il 2030”. “No” anche ad ulteriore consumo del suolo: “Abbiamo spazi e dobbiamo usarli”. “No” inoltre all’autonomia differenziata, Nel corso della presentazione si è parlato anche di infrastrutture e trasporti, di lavoro e sanità. “Un paziente su dieci – è stato detto – rinuncia alle cure, con i distretti sanitari territoriali che sono stati ridotti da 12 a quattro. Nel nuovo piano sanitario non è stata spesa una riga sulla salute mentale. Vogliamo un’Umbria cerniera tra nord e sud e diciamo no a tutte le cose che non permettono alla Regione di crescere”. Il documento è stato redatto con il contributo delle persone, degli amministratori locali, delle associazioni di categoria e civiche, incontrati nel cammino attraverso i 92 comuni della regione.