Elezioni Umbria, M5S e Pd verso l’accordo: bozza di documento per intesa fino al 2024. I dubbi di Azione, le difficoltà di Corciano
Finora non si è realizzata da nessuna parte e le sconfitte sono state tante. Solo a Spoleto e Assisi, nel 2021, Pd e Cinque Stelle sono riusciti a stare insieme in coalizione e hanno vinto le elezioni. Ora l’attendismo dei due principali partiti di centrosinistra rischia di fare altre macerie, soprattutto a Terni. Fino a ieri mattina la strada di una alleanza M5S-Pd appariva tutta in salita ma nella serata si è aperto uno spiraglio significativo. I Cinque Stelle, infatti, hanno proposta al Pd e al resto della coalizione un accordo di medio e lungo termine. Una vera e propria intesa fino alle regionali del prossimo anno. Si parte con i comuni che andranno al voto fra due mesi, tutti quelli sopra i 15 mila abitanti, per arrivare ai prossimi appuntamenti elettorali: maggio 2024 (Perugia, Foligno, Gubbio, Orvieto, Marsciano e altri) e ottobre 2024 (elezioni regionali). Il M5S ha consegnato al Pd una bozza di accordo, aperta e modificabile. Una proposta da sottoporre a tutte le forze politiche che intendono dar vita ad una coalizione larga contro la destra umbra. Si tratta di una vera e propria svolta che potrebbe portare ad una intesa a 360 gradi. Il tempo a disposizione è poco perché prima della metà di aprile dovranno essere presentate le candidature a sindaco e le rispettive liste di coalizione. Ma la volontà sembra non mancare. Restano alcuni problemi da risolvere. Prima di tutto l’intesa dovrà essere accettata a livello nazionale, provando a superare alcuni veti che in questi mesi hanno impedito al centrosinistra di presentarsi con un “campo largo”. Restano, poi, alcune difficoltà locali, come la contrarietà di Azione a Corciano che non intende assolutamente stare in coalizione con il M5S. Più facile a Umbertide. A Terni, invece, Azione di Calenda è sempre più vicina alla candidatura dell’ex primario Santino Rizzo. Situazioni locali che però potrebbero sbloccarsi nei prossimi giorni con un accordo nazionale e regionale. Tra i vertici regionali di Pd e M5S si respira comunque un clima positivo. E, non è poco.