Ex consiglieri regionali umbri a tavola, tre politici brindano al ritorno: un nuovo movimento contro il Pd e per cambiare il centrodestra

Spesso il sospetto è che il destino degli schieramenti politici si decida soprattutto a tavola. Forse perché dopo una bella mangiata viene più facile trovarsi d’accordo. In queste ore gira un chiacchiericcio, tra i soliti ben informati, di un pranzo tra alcuni ex consiglieri regionali. Due della provincia di Perugia, entrambi perugini, il terzo arrivato in auto fino al capoluogo umbro da Terni. Non sarebbe stata una semplice rimpatriata ma qualcosa di più ambizioso: preparare in Umbria nuovi scenari politici. Se le mura del ristorante potessero parlare sicuramente racconterebbero novità poco rassicuranti per molti degli attuali consiglieri regionali e parlamentari umbri, assicura un ex dirigente di partito molto bene informato. Al tavolo, almeno così viene raccontato, c’era un grande movimento, si percepiva chiaramente che qualcosa di grosso sta per accadere. Soprattutto perché si tratta di tre esponenti che in passato hanno rappresentato forze politiche diverse, a volte contrapposte: uno è stato al vertice della destra umbra, un altro ha rappresentato per tanti anni i socialisti umbri e il terzo è stato per moltissimo tempo un esponente assai votato della ex margherita. Il ragionamento fatto sarebbe stato questo: con il Pd non si può più pensare di collaborare (due dei tre ex consiglieri regionali) e questo centrodestra va reso più mite (l’ ex consigliere di destra). Insomma, l’ex margherita e l’ex socialista pensano ad uno scenario politico fuori dal centrosinistra mentre l’ex An spera in un centrodestra più liberale, più o meno come lo auspicava il politologo della destra Domenico Fisichella. L’obiettivo è quello di chiamare a raccolta tutte quelle persone, quei ceti economici e quegli spazi della società umbra che oggi sono liberi perché non hanno più dei referenti.  L’operazione si dovrebbe concludere nel giro di pochi mesi, per poi debuttare alle prossime elezioni comunali di Terni, poi in quelle di Perugia e subito dopo alle regionali del 2024. Del resto è un dato di fatto che ci siano molte frizioni nei due schieramenti politici: nel centro destra non si placano le polemiche, i malumori anche dopo gli ultimi sondaggi (SWG) sono molti e più di uno minaccia di sbattere la porta e andarsene. Il centrosinistra, a sua volta, fa fatica a costruire una coalizione: le difficoltà nel trovare una intesa con il M5S sono sotto gli occhi di tutti , l’impaccio a dialogare con Azione e Iv è notevole, il distacco con i socialisti è eclatante e il resto (Civici e altro) è poca cosa. Poi, ci sono i veti incrociati che paralizzano entrambi gli schieramenti. Una situazione di stallo che rende tutti più deboli.