Frode fiscale da 44 milioni di euro: la “mente” un ternano di 45 anni
Maxi sequestro da 32 milioni di euro della guardia di finanza di Bologna su una presunta frode fiscale, con fatture false, per oltre 200 milioni di euro. La “mente”, secondo gli investigatori, è un ternano 45enne da alcuni anni residente in Emilia Romagna. Le Fiamme gialle hanno sottoposto a sequestro preventivo quote societarie, immobili, denaro contante nelle province di Bologna, Terni, Modena e Sassari. L’attività investigativa si è sviluppata attraverso accessi aziendali e domiciliari, acquisizione di documentazione fiscale e informatica, facendo luce su una presunta frode carosello che tra il 2016 e 2019 avrebbe consentito un’evasione dell’Iva di 44 milioni di euro, “sfruttando la normativa UE sulle transazioni intracomunitarie, non imponibili ai fini Iva”. Ad ideare e attuare la presunta frode fiscale un ternano di 45 anni da tempo residente a Bologna. L’operazione degli investigatori ha visto il coinvolgimento di 46 imprese, “perlopiù evasori totali, dislocate in Emilia Romagna e nel resto del Nord Italia”. Solo nella provincia di Bologna è stato ricostruito un giro di fatture false per 210 milioni di euro. L’inchiesta, denominata Carry on Sell, avrebbe fatto emergere il ruolo primario del 45enne ternano con società create appositamente per interporre passaggi e soggetti economici nella catena di vendita così da rendere difficile l’identificazione dello schema illecito e dei responsabili. Le imprese coinvolte nella frode non versavano l’Iva e non presentavano dichiarazioni fiscali. Non solo: venivano poi chiuse dopo pochi mesi di attività per essere subito sostituite.