Fuggi fuggi dalla Lega Umbria, Carissimi e Nicchi non rinnovano la tessera: Latini abbraccia la Saltamartini. Melasecche si avvicina a Bandecchi ?
Il tentativo di abbassare il più possibile la conflittualità non ha avuto effetto. E, di nuovo torna a salire la tensione nella Lega umbra. Forse, anche la competizione strisciante a destra tra Lega e Fdi. Soprattutto a Terni. Dopo lo sfogo del segretario regionale Virginio Caparvi, contro le prime donne del partito e le stoccate ai rappresentanti regionali, le frizioni all’interno della Lega Umbria tornano a salire e rischiano di entrare seriamente in collisione. La prima notizia riguarda due consiglieri regionali del ternano: l’avvocato Daniele Carissimi e l’ex sindaco di Attigliano Daniele Nicchi non rinnovano la tessera di partito. Due addii rilevanti che potrebbero anche riservare un futuro cambio di casacca. Per ora le destinazioni più accreditate sono: Carissimi torna a fare a tempo pieno l’avvocato, Nicchi punterebbe invece a fare di nuovo il sindaco del suo comune di residenza. Vanno via, addio e grazie, senza rancore. Resta però lo spettro di altri abbandoni. Il tam tam di “Palazzo Cesaroni” e “Corso Tacito” aggiunge, infatti, altre sorprese nelle prossime settimane. Nel frattempo, per fine luglio, l’ex sindaco Leonardo Latini annuncia la presentazione della sua associazione. Ufficialmente si tratta di un circolo culturale, in realtà è soltanto l’inizio di un percorso politico. Una sorpresa già c’è: dopo le schermaglie, pesanti e feroci del passato, sarebbe scoppiata una nuova affinità e attrazione politica tra l’ex sindaco Latini e l’ex commissaria della Lega di Terni Barbara Saltamartini. “Vedremo delle cose belle nei prossimi mesi”, assicura un leghista umbro della prima ora. C’è, infatti, una diceria che vorrebbe l’attuale assessore regionale Enrico Melasecche sempre più in sintonia con il neo sindaco Stefano Bandecchi. Sarà sicuramente una maldicenza ma i rumor girano davvero. Un’altra voce darebbe in uscita dalla Lega anche un consigliere regionale della provincia di Perugia. Una diceria che gira da quasi un anno ma che negli ultimi giorni è tornata a circolare con una certa insistenza. Una vera e propria guerra dei nervi con il rischio sempre più serio di un fuggi fuggi dalla Lega.