Gli umbri al voto per le elezioni più incerte di sempre: fotofinish tra Tesei e Proietti. Entusiasmo al Lyrick

E’ partita da Assisi la corsa di Stefania Proietti verso palazzo Donini. Uno dei pochi comuni dell’Umbria che ha resistito all’assalto del centrodestra umbro. E non poteva essere diversamente. La sua storia politica nasce nella città di San Francesco, dove è stata eletta sindaco otto anni fa e vive. Il suo legame con la città è un legame sincero, fruttuoso, motivo di orgoglio e di vanto. Al Lyrick sono arrivati in molti a tifare per lei. C’era anche Vittoria Ferdinandi, sindaca di Perugia, accolta da applausi e abbracci. Come inizio niente male, confessavano molti dei presenti. Un clima fresco e gioviale ha reso tutto molto semplice e diretto, una sorta di grande amicizia. Encomiabile l’entusiasmo e la passione politica, una decisa volontà di andare oltre le formazioni politiche della coalizione. Una condizione necessaria per provare a vincere le prossime elezioni regionali. Per la prima volta, dopo anni di conflitti, il centrosinistra parrebbe meno ingarbugliato e il grosso delle scelte è stato fatto. Un risultato non scontato, conoscendo le abitudini dei partiti e le difficoltà croniche del possibile campo largo. Centrosinistra a un passo dal traguardo ? Sicuramente no, almeno per due valide ragioni. La prima riguarda il consenso ottenuto alle ultime elezioni Europee dai due schieramenti in Umbria. Il centrodestra (Fdi, Fi, Lega) è sopra il centrosinistra: lo schieramento della Tesei, insieme a Bandecchi,  sta intorno al cinquanta per cento. Il centrosinistra supera di poco il 41% (Pd, M5S, Alleanza Verdi  e Sinistra). In mezzo ci sono i voti di Azione 2,53% e Stati Uniti d’Europa (Bonino + Italia Viva) 3,05. Quasi sei punti che dovrebbero, secondo quanto trapela in questi giorni, aggiungersi a quelli del centrosinistra. Sommando i voti il centrosinistra arriverebbe comunque intorno al 46-47%. Una differenza minima che conferma però una stato di sostanziale equilibrio. Se si votasse oggi non c’è un chiaro vincitore. Una grande incertezza che probabilmente caratterizzerà questo mese e mezzo di campagna elettorale. Lo stesso sondaggio del Sole 24 Ore di due mesi fa, sul gradimento della Tesei, tra alti e bassi, evidenzia una situazione aperta. Naturalmente si tratta di simulazioni che il più delle volte si dimostrano poco credibili. Anche il risultato di Perugia conferma una situazione di equilibrio: Vittoria Ferdinandi ha vinto il ballottaggio su Margherita Scoccia per un distacco di tremila voti. Tanto e niente, così come nel resto dell’Umbria dove ha vinto il centrodestra. A Foligno, il centrosinistra ha perso le elezioni per appena 27 voti: Zuccarini centrodestra 12.135 voti, Masciotti centrosinistra 12.108. Si potrebbero fare tanti altri esempi che avvalorano l’incertezza. In questi giorni, nelle piazze umbre, “studiosi” ed “esperti” di problemi politici azzardano previsioni: a Perugia ci sarà ancora la luna di miele post-voto che premierà la Proietti mentre a Terni la Tesei rischia di fare il pieno di voti. A Perugia questa volta sarà candidato Romizi e il centrodestra recupererà consensi mentre a Terni Bandecchi farà perdere voti alla Tesei. La politica è come una partita di calcio: una volta scelta la squadra quella avrà sempre ragione. Dove sta la ragione o la verità però è difficile da stabilire. La partita per le regionali è appena iniziata ed è aperta a qualsiasi risultato. Cinque anni fa non era così e questo è già un punto di forza per la Proietti. L’importante è che le due candidate favorite facciano sapere agli umbri cosa intendono fare per rilanciare una Regione affaticata e stanca e lasciare ai cittadini la libertà di scegliere il programma che preferiscono. Troppe parole al vento rischiano di nascondere sotto il tappeto i veri problemi degli umbri.