I 3.700 furbi del reddito di cittadinanza in Umbria: scoperti in 5 mesi. Le difficoltà a riavere i soldi

Reddito di cittadinanza, sono oltre 123 mila i furbi a cui l’assegno è stato tolto in Italia. E’ il risultato di una indagine della Milena Gabanelli pubblicato oggi sul Corriere della Sera. Per il reddito di cittadinanza spendiamo in Italia circa 7,2 miliardi l’anno per sostenere 1,37 milioni di famiglie su due milioni di famiglie povere totali. Al 31 agosto scorso, su 3.027.851 persone che avevano ottenuto il reddito di cittadinanza , a 123.697 è stato revocato l’assegno per dichiarazioni false. Le più frequenti riguardano la composizione del nucleo familiare, il reddito, la mancata dichiarazione dello stato detentivo, o della presenza di condanne particolarmente gravi. Cero non è semplice controllare tutte le richieste di poveri veri e presunti, ma potenziare l’incrocio dei dati, a partire dall’anagrafe nazionale, consentirebbe di individuare a monte chi non ha diritto, prima di fare il versamento. Anche perché il rischio è che una volta scovati i furbi, quei soldi non li rivedrai più. C’è inoltre una incongruenza in più: oggi se rifiuti un’offerta di lavoro, il reddito non viene mai decurtato, tantomeno ti viene tolto. Per impedire che questo avvenga, occorre che a dare l’assegno e a controllare che il percettore di reddito si dia davvero da fare per trovare lavoro sia lo stesso ente, come avviene in Germania e Francia. In Italia invece l’Inps dà l’assegno, e i centri per l’impiego i servizi. Milena Gabanelli conclude affermando che in Italia a nessuno è mai stato tolto il reddito ” perché la mano destra non sa quello che fa la sinistra”. Insomma, una misura che presenta molti limiti che incentivano i furbetti. La prima cosa che va sicuramente cambiata è non darlo a chi non ne ha diritto. In Umbria, da marzo a luglio, sono stati scovati ben 3.700 furbetti del reddito di cittadinanza. Nel mese di luglio sono state respinte 428 domande per mancanza di requisiti su un totale di 1.125. Tanti sono i casi eclatanti scoperti negli ultimi mesi dalla Guardia di Finanza nella nostra regione. Un 27enne marocchino, residente a Perugia,  percepiva il reddito di cittadinanza pur guadagnando 20 mila euro all’anno di stipendio. Nella richiesta aveva scritto di essere senza reddito. Dal 1 agosto ad oggi la direzione regionale dell’Inps ha accolto nella provincia di Perugia 185 richieste e respinto o revocate 116. Più di una su tre. Stessa proporzione a Terni: 98 accolte e 34 respinte. Dall’inizio del 2021 a Perugia sono state accolte 3.381 richieste per un importo pari a 13 milioni e 700 mila euro, calcolato su l’importo medio mensile di 450 euro. A Terni invece sono state accolte – sempre dall’inizio dell’anno ad oggi – 1.824 richieste per un importo totale di 7 milioni e 380 mila euro. L’ultima inchiesta sul reddito di cittadinanza in Umbria risale a pochi giorni fa, con la Guardia di Finanza che ha scoperto un gruppo di balordi impegnato a commettere illeciti ai danni dell’Inps.  Quasi 100 rom avrebbero percepito il reddito di cittadinanza, molti di loro già conosciuti dalle forze dell’ordine e responsabili di furti e altri reati. Tutti, naturalmente, senza averne diritto.