Il pastrocchio di Zaffini e i malumori di Squarta e Prisco: Fdi costretta a fare un passo indietro in Regione
Niente più muro contro muro. Dopo la clamorosa sconfitta di Terni il centrodestra prova a rimettere insieme i pezzi. Per carità niente baci e abbracci ma basta prestare il fianco agli avversari. Per questo, dopo le dichiarazioni di ieri l’altro di Matteo Salvini, Fdi decide di non alzare le barricate su Donatella Tesei. Anche il “kamikaze” Franco Zaffini ha deciso di deporre le armi per assumere un atteggiamento più accondiscendente. E’ un Zaffini più malleabile quello che emerge oggi dal “Corriere dell’Umbria” che arriva addirittura a dire che per Fratelli d’Italia la candidata “naturale alle prossime elezioni regionali è Donatella Tesei”. Una retromarcia, rispetto ai giudizi del passato, che lascia di stucco gli stessi colleghi di partito che ancora non hanno abbandonato l’idea di candidare il sindaco di Perugia Andrea Romizi. Ormai tra il segretario regionale, Marco Squarta e Emanuele Prisco c’è sempre meno sintonia. Quest’ultimi, infatti, avrebbero fatto a meno della rottura ternana ritenendo che la conferma del sindaco uscente, Leonardo Latini, fosse la soluzione più naturale per far vincere il centrodestra. Tutti sanno che Squarta e Prisco avrebbero voluto dare alla Lega il sindaco di Terni per riservare poi a Fdi il comune di Perugia e la Regione dell’Umbria. Una scelta che avrebbe favorito l’ascesa di Romizi a palazzo Donini. Dopo Terni tutto si è rovesciato. La situazione si è capovolta mandando a carte quarantotto i piani dei vertici perugini. E’ stato di fatto annullato un lavoro sotto traccia che aveva avuto inizio da molto tempo. Tutti gli sforzi sono stati vanificati con Fdi costretta a tirarsi indietro. Una ritirata che sta procurando malumori nel partito che conta e che rischia di far precipitare Romizi nella valle infernale. E pensare che in molti scommettevano nell’ingresso del sindaco di Perugia in Fratelli d’Italia. Non subito ma a ridosso delle elezioni regionali o subito dopo quelle per il rinnovo del Parlamento europeo. Un bel pasticcio quindi. Un pastrocchio che viene attribuito esclusivamente al segretario regionale Franco Zaffini.