Umbria situazione di contagio stabile, incidenza positivi sopra media nazionale e due punti sotto soglia di allerta nelle terapie intensive
Una situazione di contagio stabile in Umbria, è quanto emerge dalle rilevazioni settimanali. Mentre la Sardegna è la prima regione a rientrare in zona gialla, l’Umbria è per ora una delle regioni ancora a basso rischio. Naturalmente la guardia non va abbassata soprattutto in vista della ripresa delle attività dopo le ferie che potrà influire sulla circolazione del virus. Ci sono due dati in particolare che non vanno trascurati: il numero dei positivi rispetto a quello degli abitanti e l’occupazione dei posti letto nelle terapie intensive. Secondo i dati di ieri – l’incidenza misurata su base settimanale – l’Umbria registra una incidenza superiore alla media nazionale (76,5). Infatti, la nostra Regione registra una incidenza di 82,2 contagiati ogni 100 mila abitanti, quindi sopra la soglia di criticità. Un altro dato da non sottovalutare è quello sull’occupazione dei posti letto nelle rianimazioni con la soglia di allerta fissata al 10%. Ebbene, l’Umbria è all’ 8% e si attesta tra le regioni con la percentuale più alta. Solo Sicilia (12%), Sardegna (10%), Calabria (9%) registrano un tasso più alto mentre Marche e Lazio hanno la stessa percentuale dell’Umbria. Meno preoccupante è l’occupazione di posti letto nei reparti ordinari dove la soglia di allerta è fissata al 15%. Nel frattempo c’è consenso sulla scelta del Comitato tecnico scientifico di attivare test salivari nelle scuole primarie e secondarie di primo grado. Per gli esperti avranno un ruolo determinante grazie alla semplicità si esecuzione e ripetibilità . Il progetto prevede “istituti sentinella”. Sarà così possibile, insieme ad analisi dei tamponi salivari sui ragazzi, eseguite a cadenze regolari, intercettare precocemente eventuali incrementi dei positivi o l’insorgenza di focolai per consentire alle autorità sanitarie di ridurre al massimo la chiusura di classi ed istituti.