Indagine per abuso d’ufficio su Tesei e Agabiti: si salvano per l’abolizione del reato voluta dal governo. Inchiesta su utilizzo dei fondi europei
L’abrogazione del reato di abuso d’ufficio, voluta dal Governo Meloni e approvata in Parlamento dal centrodestra, consente alla presidente della Regione Umbria, Donatella Tesei, e all’assessore alla programmazione europea e al bilancio, Paola Agabiti, di evitare il rischio di un processo per abuso d’ufficio. La richiesta di archiviazione da parte della Procura della Repubblica al Gip del Tribunale del capoluogo umbro è arrivata infatti in seguito all’abrogazione del reato. L’inchiesta dei magistrati perugini riguarda l’utilizzo dei fondi europei per lo sviluppo rurale. L’indagine ruotava intorno a un bando predisposto dalla Regione dopo la pandemia per lo sviluppo di filiere agricole. Probabilmente quella riguardante la tartuficoltura. La vicenda, secondo Repubblica, riguarderebbe i finanziamenti ricevuti da una azienda agricola nella quale lavorerebbe il figlio della Tesei e di proprietà del marito dell’assessora Agabiti. Gli accertamenti sono stati fatti dalla Guardia di Finanza di Perugia. Per Tommaso Bori, Pd, l’indagine “svela con tutta evidenza un sistema consolidato che si è servito delle istituzioni per finanziare aziende di famiglia. La circostanza mette in evidenza i rapporti tra il gruppo Urbani Tartufi legato ad Agabiti, in cui per altro risulterebbe lavorare anche il figlio della presidente Tesei, e la giunta regionale in una condizione di palese conflitto di interessi. Sintomatico il fatto che l’indagine per abuso d’ufficio venga archiviata, soltanto per l’abrogazione del reato approvata dal governo Meloni e dalla sua maggioranza. Si tratta di un fatto grave su cui interrogheremo le dirette interessate durante la prossima seduta del Consiglio regionale del 5 novembre”. Duro il commento del coordinatore regionale Movimento 5 Stelle Umbria, Thomas De Luca. “La presidente Tesei faccia chiarezza e spieghi ai cittadini umbri i contenuti dell’indagine sul Piano di sviluppo rurale per la quale il Pm ha fatto richiesta di archiviazione in seguito all’abrogazione del reato di abuso d’ufficio”. A quale bando predisposto dalla Regione dopo la pandemia per lo sviluppo di filiere agricole si riferiva l’indagine ? Chiede di sapere De Luca. Sulla vicenda interviene anche l’avvocato Nicola Di Mario, difensore dell’assessore Paola Agabiti Urbani, secondo il quale “laddove non fosse stata disposta l’abrogazione dell’abuso d’ufficio, la originaria e provvisoria contestazione di reato elevata a carico della dottoressa Paola Agabiti sarebbe risultata del tutto infondata sul piano giuridico”.