” La dad crea disuguaglianze”, la parola dimenticata dai 4 sindaci umbri di sinistra e fatta propria dalla Lega
” La dad crea diseguaglianze”, così Mario Draghi, ieri, in conferenza stampa, sulla scuola. Poi aggiunge: ” E’ giusto andare cauti, ma basta chiusure perché oggi è diverso dal passato”. Draghi non si sottrae alle scelte, come ha dimostrato riaprendo le scuole anche contro le resistenze di alcuni sindaci e governatori, e ha ribadito la coerenza delle misure prese. Ha ribadito che quanto si sta facendo serve a impedire che l’Italia sia obbligata a “chiudere tutto”. L’obiettivo di Draghi era quello di rassicurare un’opinione pubblica disorientata. Così come sono disorientati gli umbri nel vedere quattro sindaci (Spoleto, Narni, Arrone e Stroncone) che con leggerezza firmano una ordinanza che impone la didattica a distanza per tutti. Alla fine chi rischia di non capirci più niente sono proprio gli alunni e studenti. Scelte, anche sul piano della legittimità, assai discutibili come dimostra la decisione del Tar che ha bocciato l’ordinanza del governatore della Campania Vincenzo De Luca che imponeva il ritorno alla didattica a distanza in tutte le scuole della regione fino alla terza media. I quattro sindaci dell’Umbria, protagonisti di una fuga in avanti solitaria rispetto al resto della regione, dovrebbero fare tesoro delle parole del premier Draghi, considerato che tre di loro (Spoleto, Narni e Arrone) sono di centro sinistra. Tre cose Draghi ha detto con chiarezza: chi governa deve avere il coraggio di prendere decisioni anche scomode; la Dad crea disuguaglianze destinate a restare per questo la priorità è che la scuola stia aperta in presenza; chiudere la scuola prima di tutto il resto non ha senso. Se, poi, chiudiamo tutto torniamo all’anno scorso e non ci sono motivi per farlo, soprattutto in una regione che resta tra le poche in zona bianca. In poche parole i dati consentono di affrontare la sfida della pandemia ” con un approccio un pò diverso”. Molta prudenza, ma anche lo sforzo di “minimizzare gli effetti economici e sociali”. Dimenticare, in un momento come questo, il tema delle disuguaglianze è un errore politico imperdonabile, soprattutto per la sinistra. Norberto Bobbio lo chiamava ” lo scandalo della disuguaglianza”, quando diceva che la vera distinzione tra chi è di destra e chi è di sinistra è tra chi avverte lo scandalo delle disuguaglianze e chi non lo avverte. Su questa vicenda alcuni sindaci di centrosinistra sono stati scavalcati addirittura dalla Lega Umbria che ha aderito alla scelta del governo nazionale: ” La volontà della Lega dell’Umbria è quella di preservare la didattica in presenza ed evitare ai giovani dell’Umbria ulteriori penalizzazioni dopo i disagi patiti negli ultimi due anni tra dad e interruzioni del percorso didattico. In questo modo eviteremo anche di sovraccaricare ulteriormente di responsabilità mamme e papà che ad oggi non possono permettersi di non lavorare”, così tre giorni fa il segretario umbro della Lega Virginio Caparvi.