La nuova variante sudafricana con 32 mutazioni: più contagiosa della Delta e maggior rischio di reinfezione. L’impatto sui vaccini
Mentre in Italia continuano ad aumentare contagi e ricoveri, dal Sudafrica arriva la nuova minaccia che sta creando allarme in tutta Europa. Si tratta della variante ribattezzata Omicron. Almeno un caso è stato già individuato in Belgio: una giovane donna, non vaccinata, in arrivo dall’Egitto, attraverso la Turchia. La variante Omicron presenta un numero assai alto di mutazioni sulla proteina Spike. Più contagiosa, con maggior rischio di reinfezione e sembra più resistente ai vaccini, anche se per ora è un’ipotesi. Infatti, di “maggiore capacità ” di eludere i vaccini parla l’inviato speciale dell’Organizzazione mondiale della sanità David Nabarroanto. Serviranno comunque alcune settimane per capire meglio l’impatto di questa variante sui vaccini. Walter Ricciardi, esperto e consulente del ministro della Salute Roberto Speranza, chiarisce le attuali certezze. ” Questa variante preoccupa per la contagiosità altissima che sembra possedere. Per calcolare la maggiore pericolosità ed eventuale capacità di sfuggire ai vaccini, bisogna attendere”. Pfizer, invece, garantisce di avere i primi risultati entro due settimane e ” nel caso in cui emerga una variante del virus che sfugga al vaccino” di essere in grado di sviluppare e produrre un siero ” su misura in circa 100 giorni”. Nel frattempo il governo italiano vieta fino al 15 dicembre l’ingresso in Italia a chi negli ultimi 14 giorni è stato in Sudafrica, Lesotho, Botswana, Zimbawe, Malawi, Mozambico, Eswatini e Namibia. La notizia che la Omicron è approdata in Europa, con un primo caso in Belgio, arriva proprio a due giorni dal via libera al nuovo green pass rafforzato che di fatto taglia fuori dalla vita sociale i non vaccinati. Per difendersi – ripetono in queste ore gli esperti – bisogna vaccinarsi e indossare sempre la mascherina al chiuso e all’aperto quando c’è il rischio assembramento. In questo momento la parola d’ordine è accelerare la terza dose, innanzitutto perché protegge da tutte le varianti esistenti. Protegge anche dalla sudafricana ? ” Questa variante è ancora sotto investigazione”, ammette il Ministro Speranza, ” in ogni caso il vaccino è uno scudo. La variante può forse ridurne l’efficacia, ma non certo azzerarla”. Ma se per adesso ci sono pochi casi, perché fa tanta paura ? “Sembrerebbe – risponde il Ministro della Salute Speranza – la più insidiosa perché a differenza di tutte le altre avrebbe 32 mutazioni della proteina spike, la parte su cui lavorano i vaccini” . Per ora emergono elementi sfavorevoli perché la variante presenta contemporaneamente quasi tutte le mutazioni che si conoscono (Alfa, Beta, Gamma e Delta) più altre nuove. Ha 32 mutazioni nella proteina spike, cioè la parte del virus che i vaccini usano per innescare il sistema immunitario contro il Covid. Se la proteina spike cambia, anche gli anticorpi suscitati dai vaccini potrebbero non riconoscerla. Alcune mutazioni non sono mai state viste, altre sono state collegate alla capacità di una variante di essere più trasmissibile e sfuggire all’immunità data dai vaccini. Non è ancora dato sapere se e quanto la nuova variante sarà più trasmissibile o più letale. Tutte le altre varianti maggiori sono state “riconosciute” dai vaccini, che sono rimasti protettivi rispetto alla possibilità di essere ricoverati o morire ma hanno perso efficacia (dopo quasi sei mesi) rispetto alla eventualità di essere contagiati. In molti sostengono che non c’è motivo di pensare che sarà diverso. Occorrono almeno due-tre settimane di monitoraggio e test in laboratorio per intravedere qualche risposta.