La solitudine della Tesei chiusa nel bunker, il Gay Pride fa esplodere il centrodestra: la telefonata di Salvini e il silenzio della Chiesa umbra

Senza tregua. La guerra interna al centrodestra che governa la Regione si arricchisce ogni giorno di un nuovo capitolo. In questi giorni a far tremare il palazzo più importante della politica umbra è il patrocinio e finanziamento della Regione dell’Umbria al gay pride. Una vela – che riporta la gigantografia della presidente – gira per Perugia con un messaggio diretto alla Tesei: “Donatella Te-Sei scordata ? Rispetta i patti: ritira il patrocinio e il finanziamento pubblico al gay pride!”. La botta è dura, l’attacco è diretto. La presidente è sotto scacco, avrebbe bisogno come del pane e dell’aria di passare all’offensiva, e invece è costretta a guardarsi le spalle. Il guaio è che nessuno dei suoi la difende, nessun segretario dei partiti di maggioranza interviene pubblicamente a sua difesa e il sindaco di Terni si schiera apertamente contro, respingendo l’atto con il quale i gruppi di minoranza chiedono al Sindaco e alla maggioranza di centrodestra di schierarsi a fianco della manifestazione dell’Umbria Pride. Avrebbe una gran voglia di dire a più d’uno, chiamandoli per nome, che cosa pensa di loro veramente. Ma sceglie di stare chiusa nel bunker di Palazzo Donini. Il segretario regionale della Lega Umbria Virginio Caparvi si schiera con il sindaco di Terni Latini: “Un plauso al voto del consiglio comunale di Terni ( Fratelli d’Italia e Forza Italia hanno però votato a favore insieme all’opposizione, ndr) che nega il sostegno di palazzo Spada alla manifestazione del gay pride”. L’attacco è feroce e abbondante, il Popolo della Famiglia dichiara apertamente di “avvertire un sentimento di imbarazzo e fastidio nel vedere la firma della presidente Tesei a sostegno di una manifestazione che del “pride” è rimasto ben poco”. Pro vita & famiglia, la onlus che si batte per la difesa della famiglia tradizionale, oltre ad aver affittato la vela, considera ormai la governatrice dell’Umbria una traditrice. Mario Adinolfi definisce la Tesei come quei politici che trattano “gli impegni assunti come la carta del water”. All’ex sindaco di Montefalco tutti ricordano di aver firmato in campagna elettorale (ottobre 2019) il “Manifesto valoriale per l’Umbria”, che metteva in fila le richieste di associazioni come Family Day, Famiglie numerose, Movimento per la vita e Provita&famiglia. Manifesto che fu addirittura firmato in un incontro pubblico a Perugia alla presenza di Matteo Salvini, Giorgia Meloni e Silvio Berlusconi. Il più scatenato, e non è una novità, è il senatore leghista Simone Pillon, bresciano di nascita e perugino d’adozione, neocatecumenale e tra gli organizzatori del Family day. La Tesei però ha deciso di tirare dritto, non intende per nessuna ragione tornare indietro. Se cambiasse idea darebbe ulteriori segnali di debolezza, rischierebbe di infilarsi  sotto la mannaia della ghigliottina. La Chiesa umbra resta in silenzio, il presidente della Ceu umbra tace. A qualche prelato prudono le mani ma è costretto a stare zitto. Anche Matteo Salvini avrebbe chiesto alla Tesei di riconsiderare la scelta ma questa volta senza ottenere la risposta sperata. A Salvini non sarebbe rimasto altro che riprendere il rosario e il crocifisso di Medugorje in mano affidando al “cuore immacolato di Maria” il destino della governatrice umbra. La Tesei è sotto scacco del suo stesso partito ma ci tiene a dimostrare di avere rispetto anche nei confronti di persone che la pensano diversamente da lei. E’ una questione di rispetto “delle differenze”, le istituzioni hanno il dovere di ” tutelare tutte le sensibilità”, così ha replicato la governatrice di Montefalco. Il vento spinge la Tesei fuori da Palazzo Donini, il malessere è profondo e il centrodestra sta già pensando al successore. Gli indizi portano a Palazzo dei Priori, la partita è appena iniziata e ogni mossa e contromossa è ancora possibile. In questa guerra non c’è nessuna faida in vista delle elezioni politiche, c’è invece un insolito modus operandi in vista delle prossime elezioni regionali. Il destino della Tesei è segnato ? Quasi sicuramente si, ma non è da escludere una mossa a sorpresa della Tesei che potrebbe fra non molto scombinare il centrodestra e i progetti di qualcuno.