Levi’s fa causa a Cucinelli: per lo storico marchio americano l’imprenditore di Solomeo ha copiato le targhette dei jens. La replica del re del cashmere
Lo storico marchio americano Levi Strauss & Co. fa causa a Cucinelli. La guerra tra i due colossi dell’abbigliamento è scoppiata per “l’etichetta rettangolare da taschino” dei jeans. Il colosso americano dei jeans ha, infatti, intentato una causa presso il Tribunale federale di San Francisco sostenendo che l’azienda umbra “si è illecitamente appropriata della famosa etichetta con il marchio LS&Co. come simbolo dei loro capi di abbigliamento”. Brunello Cucinelli ha replicato immediatamente dichiarando che la sua azienda “ha sempre valorizzato l’originalità delle sue creazioni e l’integrità delle pratiche aziendali”. L’imprenditore di Solomeo ha sottolineato con Wwd che gli “elementi, presenti su un numero molto limitato” dei manufatti, “rappresentano un ornamento unico, progettato esclusivamente per scopi estetici”. Tra l’altro, ha aggiunto, “si distinguono per lunghezza, forma e posizione diverse sui vari capi su cui sono stati apposti e non incorporano mai il logo o il nostro brand”. Cucinelli ha quindi affermato di “essere cresciuto con il mito dei jeans Levi’s. Credo che abbiano rappresentato per intere generazioni l’idea del sogno americano unito ad un gusto unico ed inimitabile”. Al tribunale federale di San Francisco, Levi’s ha comunque depositato 14 foto di abiti di Brunello Cucinelli contenenti le sue etichette o almeno quasi identiche. Una scelta che rischia di confondere i consumatori con un danno per il marchio americano incalcolabile. Levi Strauss chiede un risarcimento per i danni subiti e i mancati guadagni, oltre ad un provvedimento urgente che ponga fine alla vendita dei capi oggetto della denuncia. Levi’s avrebbe inoltre affermato che i ripetuti tentativi di risolvere la controversia senza contenzioso non hanno avuto nessun effetto.