Mercato coperto di Perugia, scoppia la “grana” in Consiglio regionale: istanza di fallimento della società che doveva gestirlo. Bori (Pd): “Fare chiarezza”

“Fare chiarezza sul Mercato coperto di Perugia, dove sono stati investiti milioni di euro di fondi pubblici e che era stato affidato ad una società che ha presentato istanza di fallimento e in cui tra gli amministratori figura anche il consigliere regionale Andrea Fora”. E’ quanto ha chiesto, oggi, Tommaso Bori, consigliere e segretario regionale del Partito democratico. La struttura è di proprietà del Comune di Perugia, situata nell’acropoli, risalente al 1932, storicamente mercato della città e punto di riferimento commerciale. Fino ad ora sono stati investiti 4,8 milioni di euro da parte della Regione Umbria e 1,3 da parte della Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia, in cui ci sono anche rappresentanti della Regione. “Nel 2018 – ricorda Bori – il Comune di Perugia pubblicava un avviso pubblico per individuare il gestore della struttura con lo scopo di rendere il mercato coperto un hub enogastronomico di eccellenze locali. Nel bando era specificato che il soggetto vincitore si doveva far carico dei lavori di completamento dell’immobile, che sarebbero stati scomputati dal canone per i primi 9 anni, per un importo totale pari a 176 mila euro l’anno”. Nel 2019, con delibera dirigenziale, veniva affidata la gestione della struttura ad una cordata di imprenditori locali (Ats) che si era impegnata ad “onorare” il canone concessorio annuo di 176 mila euro, ridotto del 30 per cento per i primi tre anni. “La cordata che si era aggiudicata la gestione (Nuovo Mercato coperto srl) – prosegue Bori – aveva come socio al 41% la ‘Fondamenti Impresa srl, il cui Amministratore Unico è il consigliere regionale Andrea Fora. La stessa era guidata da Roberto Leonardi, ex presidente del consorzio Abn, detentore del 38 per cento della società. Erano presenti anche una serie di soci detentori del 3 per cento ciascuno, tra cui Coldiretti, Confcommercio , Confcooperative, Farchioni spa, Bpe Cioccolato, il Collino di Todi e Boco Antonio”. La società, ricorda Bori, aveva un capitale sociale sottoscritto di 50 mila euro, ma di questi ” erano stati versati dai soci solamente 36 mila e 500 euro. Risultano ancora non versati 12 mila 500 dal socio Fondamenti Impresa srl e 1.250 dal socio Roberto Leonardi”. Il 2 agosto 2022 il Comune di Perugia ha sollecitato l’Associazione temporanea di imprese a presentare delle integrazioni riguardanti il Piano economico finanziario presentato dalla “Nuovo Mercato coperto. In particolare si chiedevano ulteriori garanzie “riguardo alla sostenibilità economica dell’operazione, dettagli sul progetto gestionale e una più puntuale definizione dei lavori delle opere edilizie e impiantistiche”. Nella lettera di risposta la “Nuovo Mercato coperto srl” ha comunicato il suo ritiro “affermando che la durata dell’affidamento, fissata all’inizio in 9 anni con possibile rinnovo di pari durata, non era giudicata sufficiente a far quadrare i conti”. Si arriva così al 22 agosto 2022 quando, aggiunge sempre Bori, “la Nuovo Mercato coperto srl ha presentato una istanza di fallimento senza però aver mai versato i conferimenti mancanti al capitale sociale deliberato”. Un passaggio delicato anche perché, sottolinea il consigliere regionale del Pd, “la società non ha disponibilità economiche per saldare i debiti costituiti e gli unici crediti esigibili sarebbero quelli relativi alle quote di capitale sottoscritto ed ancora da versare pari a 13 mila 500 euro, di cui 12 mila 250 euro del socio ‘Fondamenti impresa srl’. Il liquidatore ha più volte sollecitato il versamento del capitale mancante, senza però mai riuscire ad ottenere alcun risultato”. L’assessore regionale al bilancio, Paola Agabiti in Urbani, ha confermato l’impiego di risorse pubbliche per 5,7 milioni di euro (4,8 della Regione con fondi Pac e 900 mila euro del Comune) ma si è chiamata fuori dalla vicenda gestione.  “L’individuazione del gestore – ha detto l’assessore regionale al bilancio – rientra nella sfera di competenza del Comune di Perugia, che è proprietario del bene, e non della Regione. Il finanziamento regionale riguarda solo il recupero del manufatto”. Bori intende però andare avanti e chiederà tutta la documentazione prodotta in questi anni. “La questione – ha replicato – riguarda più piani. La riqualificazione del Mercato ed anche la liquidazione della Nuovo Mercato coperto”.