Nuovo Curi, le ragioni di Romizi e gli avvoltoi: ” le illazioni e i racconti fantasiosi “. Tre domande al Sindaco e una alla compagine “Arena”
Il sindaco di Perugia, Andrea Romizi, c’è rimasto male per come è terminata la vicenda del nuovo stadio Curi. “Una cosa del genere mai, in precedenza, mi era capitata”, ha confessato ieri l’altro. Se l’è presa molto per alcuni attacchi “beceri”, per tanto “discredito gratuito”, per certe “illazioni, al limite del diffamatorio”. Si è difeso a spada tratta: ” Ma di che parliamo ? Di racconti fantasiosi che mi vedrebbero al centro di piani oscuri e segreti. Piani così segreti che io stesso non conosco e che coinvolgerebbero il Curi e il mio futuro politico, un intreccio di congetture folli. Troppo gravi e ingiuriose le allusioni che mi trovo a leggere, troppo cattivo il dubbio che si vuole insinuare”, denuncia il primo cittadino di Perugia. Rispedisce al mittente l’accusa di aver “affossato” la proposta di project per avvantaggiare una nuova cordata composta da petroldollari e ribadisce che la bocciatura è avvenuta “correttamente e in maniera più che trasparente”. E’ comprensibile lo stato d’animo del Sindaco, così come è naturale la sua reazione. La vicenda del nuovo stadio Curi, e la bocciatura della proposta di “Arena”, sta però creando uno scompiglio rumoroso. Per ora la motivazione principale uscita da palazzo dei Priori è quella della sostenibilità finanziaria per il bilancio comunale. “Metteremmo a rischio il bilancio”, ha gridato Andrea Romizi. “Una richiesta di contributo così elevata non è stata fatta in nessun progetto per gli stadi”, ha aggiunto l’assessore allo sport Clara Pastorelli. Adesso però restano ancora alcune cose che il sindaco deve politicamente mettere in chiaro, proprio per illustrare in maniera “corretta e trasparente” tutta la vicenda “Nuovo Curi”. Prima di tutto c’è da prendere atto di due cose riferite da Romizi. La prima riguarda l’assenza di qualsiasi coinvolgimento dell’amministrazione comunale in merito ad una eccellente proposta di nuovo stadio da parte di una cordata di fantomatici petrolieri. La seconda riguarda direttamente l’uomo politico: non c’è mai stato alcun intreccio tra la vicenda stadio e il futuro politico di Romizi. Su entrambi i chiarimenti crediamo, senza se e senza ma, alle parole di Andrea Romizi. La presa di posizione del primo cittadino è netta e esente da riserve o dubbi di sorta. Detto questo, la vicenda però merita ulteriori chiarimenti sul versante politico-istituzionale. Tre sono le risposte che i perugini, e non solo gli appassionati di calcio, si aspettano da Palazzo dei Priori: perché l’amministrazione comunale non ha chiarito da subito le condizioni per chiedere la dichiarazione di pubblico interesse ? Perché l’amministrazione comunale non si è preoccupata di precisare, sin dall’inizio, che il bilancio comunale non consentiva di erogare un contributo di oltre 11 milioni di euro più altri 250 mila euro per 30 anni ? Perché non si è scelto di fare un avviso pubblico per la manifestazione di interesse alla presentazione di proposte di project financing ? Ci sarebbe poi una quarta domanda da fare, questa volta ai componenti della compagine di “Arena Curi”: perché si è arrivati così avanti, sostenendo anche spese probabilmente ingenti, senza verificare con l’amministrazione comunale la congruità della proposta e la sua praticabilità ? Ecco, a queste quattro domande, ognuno per le proprie competenze e conoscenze dovrebbe provare a dare una risposta. Proprio per fare piena chiarezza sull’intera vicenda e allontanare gli avvoltoi che si aggirano sulla città.