Omicidio Meredith, la delusione della sorella Stephanie: “Troppe domande senza risposte”. Il dolore: “Chiudo gli occhi e la vedo ancora”

Sono passati 15 anni dall’omicidio di Meredith Kercher, la studentessa inglese di 21 anni uccisa la sera del 1 novembre 2007 a Perugia. Dopo tanti anni la sorella di Stephanie si sfoga: ” Troppi interrogativi sono ancora aperti”.  Un ping pong di ricordi pensando a Meredith, un andirivieni di passaggi processuali che ancora “non ho capito” e, soprattutto, l’amarezza nel constatare che l’attenzione in questi anni si è concentrata quasi esclusivamente concentrata su Amanda Knox, Raffaele Sollecito e Rudy Guede.  ” Non capisco – confessa la sorella di Meredith – credevo che almeno in occasione dell’anniversario della morte di Mez si ricordasse lei”. Knox e Sollecito, invece, sono diventati i personaggi di questa storia, sono tornati a Perugia e Guede è già uscito: “Non capisco”, sottolinea ancora Stephanie. Dopo 15 anni continua ancora a leggere le carte del processo, chiede giustizia per sua sorella e per i genitori che oggi non ci sono più. “Avverto una grande delusione – ammette Stephanie –  perché la sentenza di condanna di Guede diceva che lui era coinvolto nell’omicidio assieme ad altri ma dove sono gli altri ?”. L’amarezza più grande sta proprio in questo: “Nella conclusione del processo ci sono molte domande senza risposte. Troppi interrogativi sono stati lasciati aperti”. Il dolore è ancora forte, così come grande è il vuoto che Meredith ha lasciato e la sofferenza resta anche se sono passati quindici anni. Dopo la morte di sua sorella, Stephanie conserva una scatola della memoria dove ci sono i libri, le fotografie e i compiti di Meredith: “E’ un modo per avere sempre con me una parte di lei”. In cuor suo c’è la speranza che le indagini si riaprissero “non per perseguire persone innocenti, ma per capire se la decisione finale è stata che Guede abbia agito da solo o che ci fossero altri coinvolti”. Poi conclude : ” Non ho ancora capito chi l’ha ammazzata e con il passare degli anni tutto diventa più nebuloso”.