Omicron BA 5, l’infezione che fa crescere i casi in Umbria: timori per una nuova ondata. Più contagiosa, meno grave
La parola d’ordine è ” massima attenzione”. E’ stato lo stesso assessore regionale alla Sanità, Luca Coletto, a raccomandare prudenza, soprattutto nei luoghi al chiuso. L’infezione da BA 4 e BA 5 sta causando una forte risalita di nuovi casi Covid anche in Umbria, soprattutto BA 5 che ormai rappresenta più del 25% dei nuovi contagi. Nella nostra regione l’ RDt è di nuovo sopra uno, negli ultimi giorni si è attestato all ‘1,2 contro lo 0,9 di circa dieci giorni fa. La domanda che viene spontanea è: la sintomatologia dell’infezione da BA 5 è più grave delle precedenti varianti ? No, secondo gli esperti di Malattie infettive. La variante Omicron in tutti i suoi sottotipi, fin dalla sua comparsa (novembre 2021) si è rivelata meno aggressiva. Il virus si localizza nelle alte vie respiratorie, dando luogo a faringo-tonsilliti nella maggior parte dei casi, e meno frequentemente di polmoniti nei pazienti protetti con ciclo vaccinale di tre dosi. Questo è dovuto – spiegano i medici – a un recettore che permette al virus BA 5 di replicarsi molto efficacemente nelle vie respiratorie superiori senza bisogno di scendere nei polmoni. Certo BA 5 è più contagiosa, il virus si lega più facilmente alle cellule umane. BA 5 è, quindi, più diffusiva e, per contagiosità, molti la paragonano al virus del morbillo. Ogni portatore può passare il microrganismo ad altre 15-18 persone. Resta il fatto che i casi gravi, come quelli che richiedono il ricovero in ospedale, sono contenuti. Quali sono i sintomi ? I principali sono forte raffreddore e forte mal di gola, la febbre può essere elevata e accompagnata da dolori muscolari e delle articolazioni. Sembra che l’infezione duri qualche giorno in più mentre i vaccini proteggono bene dalla malattia grave. Sul piano diagnostico non è cambiato nulla, i tamponi sono efficaci per rilevare Omicron BA 5. Infatti, i test – di solito – non cercano un solo gene ma due o tre ed è molto difficile che in tutti i geni oggetto della ricerca siano presenti mutazioni nelle parti scelte per essere rilevate. Per evitare che i kit perdano efficacia si scelgono tratti del genoma del virus non soggetti a mutazione proprio perché mantengano affidabilità. Il tasso di positività in Umbria si attesta ormai da alcuni giorni sopra il 20% (ieri e l’altro ieri sopra il 22%) e a trainare le nuove infezioni sarebbero proprio le nuove sottovarianti BA 4 e BA 5. Altro elemento che sta caratterizzando questa fase è quello delle reinfezioni, ma la risposta degli esperti è anche in questo caso scontata: se hai avuto il Covid una volta, non vuol dire che non lo avrai più entro un mese o due mesi, perché ci sono queste diverse sottovarianti che stanno circolando. Infine: per capire se siamo di fronte a una nuova ondata è necessario un periodo di osservazione più lungo e verificare l’andamento della curva dei contagi. Certamente il calo delle protezioni potrebbe spingere una nuova ondata di infezioni estive.