Omicron è arrivata in Umbria, picco previsto per metà gennaio: senza tampone niente feste e terza dose dopo 4 mesi
La situazione è questa: siamo ancora lontani dal picco e questo al netto della variante Omicron che è da vedere che impatto avrà. Intanto Omicron è arrivata in Umbria: sono venti i campioni sequenziati e collegati alla nuova variante. Le prime evidenze sulla presenza della variante Omicron in Italia consegnate dagli scienziati del Comitato tecnico scientifico confermano la contagiosità del virus mutato e fanno presumere che entro la metà di gennaio possa esserci un nuovo picco. Di fronte a una situazione di massima allerta, gli esperti chiedono una spinta ulteriore alla vaccinazione riducendo i tempi di intervallo per il richiamo e il booster. Ma anche restrizioni severe per “evitare gli assembramenti che potrebbero causare conseguenze gravi”. Così come già sta accadendo in altri Stati, il governo potrebbe decidere il via libera a effettuare la terza dose quattro mesi dopo la seconda, in modo da ridurre il rischio per la mancata copertura vaccinale già evidenziata con il trascorrere del tempo rispetto alla variante Delta e adesso anche per la Omicron. L’intervallo ridotto porta inevitabilmente a una validità inferiore del green pass rafforzato. Gli attuali 9 mesi vengono ormai ritenuti dannosi per garantire una copertura adeguata e sembra certo che saranno ridotti a 6, se non addirittura a 5. Di fronte a una curva epidemiologica che si impenna e alle strutture sanitarie che rischiano di andare in affanno, è scontato che si andrà verso una stretta rigorosa. Anche nella timida Umbria che non potrà più non tenere conto di quanto sta accadendo. In discoteca, alle feste di Capodanno, agli altri eventi dove non è garantito il distanziamento anche chi è vaccinato dovrà presentare un tampone con esito negativo effettuato nelle 48 ore precedenti. Tantissimi sindaci e governatori di altre regioni italiane hanno già disposto i divieti per i festeggiamenti in piazza ma se il quadro epidemiologico dovesse ulteriormente peggiorare allora il divieto sarà esteso per tutta Italia. Resta aperto anche il tema delle scuole con l’infettivologo Massimo Galli che ha avanzato la proposta di “procrastinare le vacanze scolastiche se le cose dovessero peggiorare ancora”. Una proposta che però trova la contrarietà dei presidi anche se l’Istituto Superiore di Sanità ha documentato che il 28% dei nuovi casi si verifica in età scolare e l’incidenza tra 5 e 11 anni è la più alta di tutte. Domani, comunque, sarà approvato dal governo il decreto sulle ulteriori restrizioni: divieti per le feste di Capodanno, mascherine obbligatorie all’aperto in tutta Italia, terza dose anticipata da cinque a quattro mesi dopo l’ultima inoculazione, green pass valido soltanto sei mesi. Sempre domani sarà la cabina di regia convocata a Palazzo Chigi a decidere se sia necessario prolungare le vacanze di due settimane nelle scuole. Un provvedimento che potrebbe contenere misure ancora più drastiche per i non vaccinati e l’obbligo di tamponi per andare alle feste anche per gli immunizzati. Per il 24 e 25 dicembre solo raccomandazioni: numero ristretto di partecipanti sulle tavole in famiglia e niente buffet.