Picco di contagi in Umbria, la smania competitiva di Omicron si è innestata sulla crescita di Delta
Oltre 900 contagi, quasi 5500 positivi, 73 ricoveri. Anche in Umbria Omicron sta dilagando dimostrando una trasmissibilità inedita. Il nostro vantaggio, rispetto ad altre regioni, non c’è più. La smania competitiva di Omicron si è innestata su una crescita di casi di Delta che era già sostenuta di per sé. Il virus corre fortissimo e nell’attuale fase, quella cioè in cui la Omicron e la Delta convivono, sale velocemente il livello di contagio. Ieri in Umbria si è registrato un amaro record: 216 nuovi casi a Perugia, 52 tra Assisi e Bastia Umbra, piccoli centri con 20-30 contagi. Cinquemila umbri e intere famiglie in isolamento fiduciario. In Umbria ormai Omicron circola sopra il 30% ed è in forte crescita, come nel resto d’Italia. Sebbene la variane Delta sia ancora dominante, a breve sarà sostituita da Omicron, che sembra dare focolai molto estesi in breve tempo. La prima conseguenza è che il tracciamento è andato in crisi, fare le indagini epidemiologiche sui positivi per risalire ai loro contatti diventa difficilissimo, praticamente impossibile. Le Asl sono in ritardo, i contagi nelle scuole crescono e non si riesce a dare una risposta rapida sull’eventuale positività dei loro compagni. L’attività di sequenziamento va rafforzata, così come va accelerata la somministrazione della terza dose. Per ora la pressione sugli ospedali di Perugia e Terni è in crescita lenta ma continua: ieri i ricoverati erano 73, sei in più del giorno avanti. Se i casi continuano a crescere a dismisura potrebbero cancellare presto il vantaggio della minore severità, con conseguenze sugli ospedali. Oggi dai reparti Covid degli ospedali umbri arrivano segnali di maggior impegno, ma non di una nuova ondata di ricoveri, che pure stanno aumentando. Dunque è giusto avere preoccupazione ma non un atteggiamento di panico.