Primo Consiglio a Terni, Bandecchi fa cappotto e mette in ombra l’opposizione: Kenny si fracassa con Ferranti
Si può discutere a lungo sui modi ruvidi e grossolani del neo sindaco di Terni Stefano Bandecchi. Così come è sempre più evidente la sua linea movimentista, con venature di populismo, che tende ad esasperare le altre forze politiche. Meno chiaro è comprendere l’atteggiamento delle opposizioni con molti avventurieri e tante contraddizioni. Ieri c’è stato il primo Consiglio comunale dell’era Bandecchi: c’è stata la convalida degli eletti e il giuramento del neo sindaco; sono stati eletti i presidenti e vice delle quattro commissioni consiliari; è stato eletto il nuovo presidente del Consiglio comunale, Sara Francescaglia di Alternativa popolare. E’ la prima donna a ricoprire tale ruolo. Eletti anche i vice presidenti del Consiglio: Francesco Filipponi (Pd) e Raffaello Federighi (Ap). Tutti gli adempimenti, quindi, sono stati fatti e la nuova maggioranza si è dimostrata granitica. Compatta nelle decisioni , solidissima nel difendere il sindaco sulla presunta incompatibilità e coesa nelle scelte da fare. Stessa cosa non si può dire per l’opposizione, almeno da quello che è emerso ieri a Palazzo Spada. Due cose sono state evidenti: il modo disordinato e approssimativo delle minoranze e le prime spaccature all’interno delle stesse. Basta andare a vedere quanto successo sulla votazione per l’elezione del presidente della quarta commissione “controllo e garanzia”: presidente è stato eletto Francesco Maria Ferranti (Fi) con 26 voti, che ha avuto la meglio sul candidato del centrosinistra Josè Maria Kenny. Con una doppia conseguenza: il Pd è riuscito ancora una volta a fracassare il povero professor Kenny mentre il centrodestra è stato costretto a votare il candidato scelto proprio da Bandecchi. E’, infatti, risaputo che Francesco Maria Ferranti è più vicino a Bandecchi che al resto della coalizione di centrodestra. In poche parole Bandecchi ha deciso anche il presidente della commissione “controllo e garanzia” che compete all’opposizione. La prima seduta del Consiglio comunale si chiude con Bandecchi che fa cappotto e le minoranze costrette a leccarsi le ferite.