Regione, il Consiglio regionale e la trota fario. I dubbi di Morroni e la nuova vita del “Trota”
L’Assemblea legislativa dell’Umbria ha approvato all’unanimità una mozione dei consiglieri regionali della Lega Manuela Puletti e Valerio Mancini per il ripopolamento dei fiumi utilizzando le trote allevate presso il centro ittiogenico di Borgo Cerreto, in Valnerina. Una scelta sicuramente apprezzabile visto che in questo centro, tra i più importanti e antichi d’Italia, c’è la riproduzione artificiale della autoctona trota fario. Insomma, una vera e propria eccellenza che sta molto a cuore ai circa ventimila pescatori della regione. Per ora la maggior parte delle immissioni nei fiumi umbri riguarda solo trote iridee sterili. L’assessore regionale competente è il forzista Roberto Morroni, secondo il quale ci sarebbero però diversi problemi normativi che impedirebbero di accogliere la richiesta dei consiglieri Puletti e Mancini con “il rischio di annullamento degli atti e conseguenze penali”. Insomma, per Morroni la faccenda è intricata, di non facile soluzione. Alla fine comunque la mozione è passata con il voto di tutti e con la soddisfazione dei numerosi pescatori presenti ai bordi dell’aula di Palazzo Cesaroni. Bisognerà aspettare per capire la vera fine della decisione presa. Tra gli interventi in aula merita di essere segnalato quello del capogruppo della Lega, l’assisano Stefano Pastorelli. Il numero uno leghista, intervenendo sulla riproduzione artificiale della autoctona trota fario, si è soffermato sui buchi di bilancio lasciati dalla sinistra sulla sanità, sui trasporti, sulla vicenda concorsopoli, sulla questione Monteluce e sulle comunità montane. Pastorelli molto probabilmente pescatore non è e questo lo si è capito dall’intervento. A qualcuno è venuto un dubbio: tra trota fario e trota iridee qualcuno potrebbe aver fatto confusione con “Il Trota” ? Difficile pensarlo . Certo “Il Trota” non ha mai brillato per dedizione allo studio, come testimonia l’esame di maturità non superato per tre volte e il diploma conseguito a 23 anni. Le cose non migliorarono con l’Università con la laurea “comprata” a sua “insaputa” in Albania. Ora “Il Trota” Renzo Bossi, condannato in primo grado per le “spese pazze” al Pirellone, alleva capre, maiali, polli e conigli nel Varesotto, nell’Azienda agricola di Brenta.