Ricostruzione post sisma, Legnini: “Occorre il rifinanziamento, le risorse attuali sufficienti fino a primavera”. Venti miliardi solo per i privati

” Le risorse stanziate all’inizio del percorso della ricostruzione privata saranno sufficienti fino alla prossima primavera, dopodiché occorrerà il rifinanziamento. Le richieste di contributo arrivate ci dicono che per ricostruire il patrimonio edilizio privato, nelle quattro regioni del Centro Italia, occorreranno circa 20 miliardi di euro”. Lo ha detto il commissario straordinario alla ricostruzione post sisma, Giovanni Legnini, oggi a Camerino, a margine dell’evento organizzato dalle Anci regionali di Abruzzo, Marche, Lazio e Umbria, in collaborazione con Anci nazionale, per fare un bilancio a cinque anni dal terremoto. Per non bloccare la ricostruzione, quindi, occorre tornare a battere cassa. Legnini stima 20 miliardi di necessità solo per l’edilizia privata ma c’è ancora molto da fare sul versante del patrimonio pubblico e dei beni culturali. Per non parlare della necessità di dar vita ad un vero e proprio piano per lo sviluppo e l’occupazione delle zone terremotate. Il fabbisogno, quindi, è assai più alto dei 20 miliardi previsti per la sola edilizia privata. Richieste che dovranno trovare una prima risposta proprio dalla prossima legge di bilancio che il governo sta predisponendo in questi giorni. Il presidente del Consiglio Mario Draghi vorrebbe varare la manovra entro domani, prima che a Roma inizi il G20 con i capi di Stato e di Governo nel fine settimana. Secondo quanto emerge dalle diverse bozze che girano in queste ore negli uffici tra Palazzo Chigi e Ministero dell’Economia, il governo starebbe ragionando su una cifra intorno ai 6 miliardi di euro. Tornando alle necessità, sarebbero quasi 27 mila i cittadini che hanno prenotato formalmente la richiesta di contributo per la riparazione o la ricostruzione degli edifici danneggiati dal terremoto 2016. Riguardano 37 mila edifici con oltre 70 mila singole unità immobiliari al loro interno, con un costo stimato intorno ai 15 miliardi di euro. Considerando le pratiche già presentate agli uffici della ricostruzione, approvate o ancora in fase istruttoria, le richieste di contributo presentate o prenotate con la manifestazione di volontà sono in tutto 47.274, e riguardano 58.566 edifici, per oltre 125 mila unità immobiliari. I costi presunti per la riparazione e ricostruzione di questi edifici ammontano a 19,7 miliardi di euro. Un impegno sicuramente non di poco conto per il bilancio dello Stato, così come è fondamentale per le aree colpite dal sisma la proroga del bonus 110.