Spesa farmaceutica, i medici di Perugia e Terni contro la Regione: ” A rischio la cura del malato”
Se non è una rivolta poco ci manca. Sicuramente è una presa di posizione dura e decisa quella dei due presidenti dell’Ordine dei medici di Perugia e Terni, Verena De Angelis e Giuseppe Donzelli. I due rappresentanti dei medici dell’Umbria si scagliano contro la decisione della Regione di tagliare la spesa farmaceutica considerandola “una drastica diminuzione delle possibilità di cura del malato”. Le critiche però sono molte di più, a cominciare dalle limitazioni previste per l’accesso ai farmaci innovativi e a quelli non generici. Ma c’è una cosa in particolare che i camici bianchi fanno sapere alla Regione dell’Umbria: ci atterremo sempre e comunque alle norme deontologiche. Perché i medici umbri ci tengono a sottolineare questo principio cardine del loro agire ? La risposta è semplice: perché sentono troppo ciacolare sull’appropriatezza dei farmaci che prescrivono. Un blaterare fastidioso e antipatico che mette in discussione la loro serietà e professionalità. E ci tengono a sottolineare che non rinunceranno mai alla loro “autonomia prescrittiva” che è legata esclusivamente all’obiettivo ” di migliorare l’assistenza al cittadino”. Per questo, in quasi cinque pagine, scrivono che i tagli sono sbagliati e pericolosi perché mettono a rischio “la cura del malato, soprattutto dei più fragili”. Per loro le linee decise dalla Regione sono “illegittime”. Tra l’altro sarebbero ispirate solo dalla necessità di spendere meno mentre le istituzioni sanitarie dovrebbero garantire il diritto alla cura. Per questo hanno inviato una lettera alla governatrice Donatella Tesei e all’assessore Luca Coletto chiedendo un incontro per manifestare tutte le loro perplessità ed evitare scelte che metterebbero in pericolo la qualità dell’assistenza.