Spoleto, corteo contro la Regione: “Giù le mani dall’Ospedale”. Slogan e striscioni a difesa della sanità pubblica

Un corteo contro il piano della Regione sul cosiddetto “Terzo polo” della sanità, con l’Ospedale San Giovanni Battista di Foligno individuato come nosocomio dell’emergenza e il San Matteo degli Infermi di Spoleto destinato soltanto all’attività programmata. Spoleto senza più Punto nascita e Ostetricia, e di fatto Pediatria, con Foligno che diventerà l’unico ospedale dove le donne dell’Umbria centrale potranno andare a partorire. Per la chirurgia, invece,  a Spoleto ci si limiterà a quella programmata con week surgery e day surgery, mentre Foligno si occuperà della Chirurgia generale e della Chirurgia oncologica. Per gli spoletini si tratta dell’ennesima umiliazione e penalizzazione. In duecento questa mattina hanno ribadito l’ indignazione della città; considerano la delibera approvata dalla giunta regionale una offesa e bocciano sul nascere la creazione del “Terzo Polo” così come è stato deciso. Il corteo è partito da piazza del Municipio per arrivare fino al San Matteo degli Infermi, a pochi metri dall’Ospedale. ” Spoleto necessita di un ospedale H24″, ” Colpiscono gli ospedali di territorio per fare largo ai privati”, “Ladroni di sanità pubblica”, “Giù le mani dall’Ospedale di Spoleto”, “No a sanità privata”, sono gli slogan urlati e scritti in diversi striscioni che hanno accompagnato il corteo per tutto il centro storico. Alla manifestazione hanno partecipato l’ex sindaco di Spoleto Umberto De Augustinis, l’ex presidente della Fondazione Carispo Sergio Zinni, il presidente di Confcommercio Tommaso Barbanera e tanti rappresentanti dell’associazionismo spoletino. Completamente assente l’amministrazione comunale: non c’era il Sindaco Andrea Sisti e nessun assessore dell’attuale giunta. Un’assenza che ha fatto scalpore, non sono mancate note di contestazione sulla decisione dell’amministrazione comunale. Duro l’intervento dell’ex Sindaco Umberto De Augustinis che ha ricordato quanto è avvenuto in occasione della trasformazione del San Matteo degli Infermi in struttura Covid. “Quando abbiamo contestato la Regione per quella scelta la Lega addirittura cacciò dal partito esponenti del suo partito”, ha detto De Augustinis. Sulla decisione della giunta regionale restano difformi le posizioni politiche: Fratelli d’Italia ha espresso soddisfazione per il piano approvato; il Pd sembra restare in mezzo al guado avanzando dubbi sulle promesse della Tesei; duro invece il giudizio di Maria Elena Bececco: ” Il San Matteo resta Dea ? Nella sostanza non è un Dea un ospedale di sola attività programmata”. La città comunque non molla con i cittadini che dimostrano di essere più avanti della politica.