Stop al Reddito di cittadinanza, da oggi in Umbria 1.498 famiglie senza sussidio. Negli anni scovati 5 mila furbetti
In Umbria sono 1.498 gli sms partiti dall’Inps che annunciano lo stop al reddito di cittadinanza per altrettante persone. Sono partiti venerdì scorso mettendo in subbuglio gli stessi comuni della Regione, come testimonia anche la presa di posizione del presidente di Anci Umbria, Michele Tognaccini. Ma si tratta di un dato provvisorio. La Cgil, ad esempio, stima che a regime potrebbero essere 2.500 i nuclei familiari che perderanno il beneficio. Un semplice messaggio sugli smartphone dei beneficiari che ha creato il caos. In molti si stanno rivolgendo ai servizi sociali dei comuni, che non hanno la possibilità di far fronte a questa situazione. Quasi mille e cinquecento persone umbre che da oggi non hanno più il reddito di cittadinanza. Ci sono nuclei nei quali ci sono anche disabili, minori o over 60. Gli stessi uffici dell’Inps di Perugia e Terni sono stati presi d’assalto, così come gli stessi assistenti sociali sono costretti a lanciare l’allarme. Per i sindacati, la Cgil, si rischia l’esplosione “di una bomba sociale” mentre altri ricordano che si tratta di persone che “hanno difficoltà a mettere insieme il pranzo con la cena”. Certo, in questi anni non sono mancati anche in Umbria casi di uso distorto del beneficio. Numerose sono state le indagini delle forze dell’ordine che hanno scoperto i cosiddetti “furbetti del reddito di cittadinanza”. A fine 2022 erano state oltre cinquemila le domande respinte in prima istanza, mentre circa un 20% è decaduto dopo alcuni mesi o è stato revocato dall’Inps dopo i controlli. Nel 2022 le revoche erano state 102, circa 9 al mese, mentre l’anno prima erano state revocate 678, per una media mensile pari a 57. Nel 2022 le famiglie che hanno richiesto il Reddito di cittadinanza in Umbria sono state 12.156 mentre 10.253 erano quelle che, al 31 ottobre, lo avevano percepito. Numeri rilevanti anche per la piccola Umbria: 1.498 famiglie che da oggi non avranno più il reddito di cittadinanza rappresentano un pezzo importante della popolazione umbra. Non bastano le rassicurazioni che “nessuno sarà lasciato indietro” per fermare le polemiche esplose in queste ore. Le durissime reazioni dei cittadini colpiti dalla cancellazione del reddito iniziano a preoccupare soprattutto i sindaci. L’accusa che viene rivolta al governo, anche in Umbria, è quella di non aver eseguito i controlli necessari sui requisiti che dovevano avere i cittadini per accedere al sostegno, determinando sprechi e truffe milionarie. E cavalcare così l’ondata di sdegno collettivo che ne è seguita.