Super green pass, più controlli nei luoghi affollati: i sindaci chiedono mascherina all’aperto. Il nodo trasporto e minimetrò
Prima di tutto si cerca la collaborazione degli esercenti nei controlli sui green pass. A cominciare dal supporto del personale delle aziende di trasporto pubblico, con le forze dell’ordine che verificheranno a sorpresa alle fermate di bus e treni, in entrata e in uscita. Il nodo del trasporto pubblico resta, infatti, centrale nella campagna anti-Covid. Sono le indicazioni emerse dal vertice di ieri presieduto dalla ministra dell’Interno Luciana Lamorgese, al quale hanno preso parte le forze dell’ordine, con i prefetti e i questori dei capoluoghi di regione. Un vertice che ha visto la partecipazione anche del Prefetto e del Questore di Perugia. Un confronto al quale seguiranno le riunioni dei Comitati provinciali per l’ordine e la sicurezza per mettere a punto i piani d’intervento in vista del 6 dicembre, quando entrerà in vigore il nuovo decreto del governo. Competerà quindi ai Prefetti e Questori di Perugia e Terni mettere a punto le ordinanze. Le forze di polizia inizieranno così ad effettuare controlli più serrati sulla certificazione verde, con una particolare attenzione alle “aree e alle fasce orarie di maggiore afflusso di persone”. ” Le forze dell’ordine – ha detto la ministra Lamorgese – continueranno a dare il massimo e ad agire con responsabilità, ma anche con la necessaria fermezza”. Ai Prefetti di Perugia e Terni sarà chiesto di mettere a punto dispositivi dedicati per i controlli sugli utenti del trasporto pubblico locale con modalità condivise con le aziende di servizio. Dal canto loro i sindaci chiedono al governo di rendere obbligatorio prima di Natale l’uso della mascherina all’aperto . Si va quindi verso obiettivi chiari e stringenti, soprattutto nei luoghi più affollati. A Perugia, ad esempio, diversi cittadini denunciano situazioni di assembramento nel minimetrò, nelle fasce orarie 7,30-8,00 quando i ragazzi vanno a scuola e al termine delle lezioni (13-14). In queste ore, in Umbria, si registrano le proteste di alcuni sindaci (Spoleto e Città di Castello) che denunciano ritardi e disservizi nei punti di somministrazione del vaccino. Chiedono alla Regione di ripristinare immediatamente la rete vaccinale estiva dopo essere stata parzialmente smontata. Il completamento del ciclo vaccinale è infatti diventato urgente anche per uno scenario epidemiologico più difficile e complesso. Sempre ieri il generale Francesco Paolo Figliuolo ha ricordato ai governatori che i vaccini non mancano anche in virtù del fatto che i richiami hanno un dosaggio ridotto: un terzo quella di Pfizer, la metà quella di Moderna. C’è un numero di vaccini disponibili sufficiente per avviare le inoculazioni di chi tra i 40 e i 59 anni si sta prenotando. La parola d’ordine è “agire insieme e subito”.