Timori per una nuova ondata Covid, apprensione per nuove varianti: perché è sbagliato far finta di niente

Sembra di tornare indietro quando quando scattò l’allarme per l’arrivo di un misterioso virus dalla Cina. Purtroppo, sta succedendo di nuovo con molti Paesi pronti a blindare gli scali obbligando i passeggeri ad un test preventivo soprattutto se arrivano dalla Cina. Insomma, si potrà arrivare solo con tampone negativo preventivo.  Anche l’Italia ha fatto un passo immediato con un’ordinanza firmata ieri dal ministro della Salute, Orazio Schillaci. Tamponi antigenici obbligatori e relativo sequenziamento del virus a campione per tutti i passeggeri in arrivo dagli scali della Repubblica popolare e in transito in Italia. Il rischio degli italiani sembra per ora inferiore rispetto alle prime ondate pandemiche. Gran parte della popolazione è protetta da almeno tre dosi di vaccino, in grado di ridurre il rischio di malattia grave. Il mondo comunque sta alzando le barriere. L’ex ministro della salute Roberto Speranza attacca il nuovo governo: ” Fallita la politica Meloni di fingere che il Covid sia finito e che dei vaccini si possa fare a meno”. In poche parole dare spazio ai negazionisti non è stato un buon inizio per il governo guidato dalla leader di Fdi Giorgia Meloni.  Così come legittimare medici no vax rappresenta un messaggio sbagliato. Accontentare una minoranza chiassosa può significare tre cose: le regole possono essere infrante e mettere in pericolo le persone fragili e in discussione scelte di buonsenso basate su evidenze scientifiche. Oggi sarebbe imperdonabile un ritardo o una scarsa attenzione verso i segnali che arrivano dall’oriente. Infatti, la probabilità di comparsa di nuove varianti cresce con l’aumento della circolazione di Sars-CoV-2. Più un virus circola più è probabile che nascano varianti significative con caratteristiche di maggiore diffusività. Le autorità sanitarie mondiali temono l’arrivo di una variante che potrebbe non derivare da Omicron, una variante completamente nuova e molto distante dal ceppo Omicron capace di superare la protezione dei vaccini in uso. Un timore che deve avere anche l’Umbria che continuare a registrare ogni giorno centinaia di nuovi casi (oggi sono 3.525 gli attualmente positivi, più 229 rispetto a ieri), numerosi pazienti ricoverati negli ospedali (264, di cui 7 in terapia intensiva) e ancora diversi decessi.  Senza dimenticare che sono in circolazione più virus che girano contemporaneamente. La verità è che dopo più di mille giorni di convivenza con il Covid  la pandemia non è ancora finita. Per questo, allentare la presa e stare a guardare può rappresentare un vero pericolo così come sottovalutare la situazione. E questo l’Umbria non se lo può permettere. Alcuni errori fatti in questi tre anni ce lo hanno dimostrato.