Umbria in fondo alla classifica per la capacità di spesa dei fondi comunitari del Fesr: 17esima nella classifica nazionale
Che l’Umbria fa fatica a spendere i fondi dell’Europa non era ancora cosa nota. In passato, l’Umbria era una regione che addirittura riusciva a prendere anche le risorse di altre regioni italiane che non brillavano nella gestione dei fondi europei. Ora però arriva una triste notizia sulla capacità di spesa nella gestione del Fesr aggiornata alla deadline del 31 dicembre 2022. La nostra regione si trova infatti nelle ultime posizioni della classifica nazionale sulla capacità di spesa proprio dei fondi Ue per lo sviluppo del territorio. Al tagliando della fine dello scorso anno l’Umbria si trova al 17 esimo posto su 21 regioni italiane. Quintultima, dietro addirittura alla Calabria, Sardegna, Basilicata, Molise. In vetta c’è la Puglia, Friuli, Bolzano, Valle d’Aosta, Toscana, Liguria, Emilia Romagna, Lombardia, Trento, Lazio, Veneto, Piemonte. L’Umbria si colloca al diciassettesimo posto, su 21 regioni, con una capacità di spesa del 57,36%. La nostra Regione, quindi, riesce a spendere il 57,36% delle risorse ricevute. L’impietoso dato viene messo nero su bianco dall’Agenzia per la coesione territoriale, vigilata direttamente dalla Presidenza del Consiglio dei ministri. C’è da ricordare che il Fondo europeo di sviluppo regionale (Fesr) è uno dei principali strumenti finanziari della politica di coesione dell’Unione Europea. Risorse, quindi, fondamentali per la nostra Regione. Il fondo Fesr si prefigge, tra l’altro, di contribuire ad appianare le disparità esistenti fra i diversi livelli di sviluppo delle regioni europee e di migliorare il tenore di vita nelle regioni meno favorite. Un risultato, quello umbro, assai deludente che non può nemmeno essere giustificato con le risorse aggiuntive per il sisma del 2016.