Veleni e liti dentro Fratelli d’Italia e l’epilogo del M5S sulle regionali dell’Umbria: due rischi per Tesei-Proietti

Mancano appena ventiquattro giorni alle elezioni regionali in Umbria e il clima si fa rovente. Non solo per dinamiche locali ma anche per quanto sta succedendo a Roma in queste ore. Nel centrodestra si registra la presunta guerra tra “Fratelli” in Fdi; nel centrosinistra lo scontro all’interno del M5S ormai ha raggiunto livelli drammatici. Due vicende che potrebbero avere ricadute sul voto del 17 e 18 novembre in Umbria. Scenari complessi che potrebbero riservare sorprese nella parte finale della campagna elettorale. Fratelli d’Italia, alle ultime elezioni europee, ha ottenuto in Umbria il 32,62% mentre il Movimento 5 Stelle ha raccolto l’8,87%. Percentuali importanti che potrebbero subire oscillazioni significative in questi ventiquattro giorni e mettere a rischio l’elezione della propria candidata presidente. Il nervosismo dentro Fratelli d’Italia è forte, così come il malcontento. Malgrado la tregua imposta da Giorgia Meloni gli echi dei litigi tra fratelli-coltelli di Fdi continuano ad arrivare pesantemente anche in periferia. Oltre al caso del nuovo ministro della Cultura, Alessandro Giuli, dopo la brutta figura del suo predecessore Gennaro Sangiuliano, l’inchiesta di Report, che andrà in onda domenica, sembra puntare più in alto. Certo è che in Fdi ormai rimbalzano ogni giorno complotti, presunte spie e crescono le insofferenze verso Giorgia Meloni e la sorella Arianna, due donne sempre più sole al comando. Non va meglio nel Movimento 5 Stelle, dove Giuseppe Conte ha buttato fuori senza tanti complimenti Beppe Grillo. Conte ha annunciato lo stop al contratto di comunicazione da 300 mila euro annui che Grillo ha con i Cinque Stelle. Tra Conte e Grillo ne resterà uno solo ? “Si, ma un solo elettore se continuano così”,  commenta Davide Casaleggio. La cosa più probabile è che la lite finirà a carte bollate oppure con un duplicato del Movimento che fu. Due vicende che potrebbero condizionare negativamente il cosiddetto “voto d’opinione”, il “sentimento del giorno” o le pulsioni nascoste dell’elettorato. Nelle elezioni regionali  il voto d’opinione è particolarmente influente, a differenza di quelle comunali. Un voto molto più “libero” dalla rigidità degli schieramenti e dalle pressioni dei candidati. Il 17 e 18 novembre il voto organizzato finalizzato a raccogliere voti di preferenza pesa molto meno. Due vicende, quindi, che apparentemente sembrano ininfluenti ma in realtà potrebbero determinare l’esito di una competizione elettorale incerta come quella umbra.