Venti giorni dopo il voto, il complicato puzzle della Giunta Regionale e un nome senza squadra

Da “sgobbona”, come in tanti la descrivono, Stefania Proietti è al lavoro per formare la nuova giunta regionale. La nuova governatrice alterna incontri e telefonate con i partiti di coalizione. Bocche cucite però sul toto assessori. Per ora si è parlato molto di criteri e competenze con uno schema di base che sembra ormai acquisito: due assessori al Pd, un tecnico scelto dalla presidente, un assessore ciascuno a M5s e Avs. L’obiettivo è un esecutivo di alto profilo che lavorerà spedito per rispondere alle urgenze degli umbri. Per questo, Proietti avvisa i colleghi di coalizione: le proposte vanno bene, ma alla fine sarà lei a decidere. E non accetterà che le vangano caldeggiate scelte al ribasso: solo profili di indubbia competenza. Gli equilibri avranno un valore, ma non per ossequiare regole cencelliane o ambizioni personali. Si parte dalla competenza. E se quella migliore dovesse essere trovata al di fuori degli eletti questo non sarà un limite. Di nomi ne sono circolati tanti ma la partita è in realtà ancora aperta. La neo-presidente sa bene che sul tavolo ci sono tante sfide difficili da affrontare: fra le priorità della Regione la prima riguarda la sanità e il futuro di settori industriali determinanti per l’Umbria (Ast Terni, Polo chimico e Automotive). Proietti sa bene che un eventuale passo falso in questa fase potrebbe condizionare il resto della sua legislatura. Il rischio è alto e per questo servono personalità e ambizioni alte perché l’Umbria non può più permettersi altre avventure. Sono passati venti giorni dalla vittoria elettorale e mancano appena dieci giorni dalla prima seduta dell’Assemblea legislativa. A tre settimane dal voto la giunta ancora non c’è, da giorni impazza il toto assessori, si fanno nomi e si assegnano deleghe, ma non è detto che finisce così. Sta di fatto che il sismografo politico segnala scosse continue e il tiro alla fune va avanti da giorni. Eppure, la neo governatrice ha sottolineato più volte che occorre “fare presto” e iniziare a lavorare per risolvere i problemi che frenano la crescita dell’Umbria. Per la Proietti è giunto il momento di decidere e scegliere bene; senza giunta è difficile iniziare a scrivere una bella storia. Da soli si scrive male. Ci vuole una squadra. Una squadra senza un nome non ha senso. Un nome senza squadra meno ancora.