Verso le elezioni, rebus candidati in Umbria: chi ci sarà, chi rischia, chi prepara gli scatoloni e chi spera nei resti. La corsa al sesto posto della Camera
” Non sappiamo ancora nulla”, è la risposta che i vertici dei partiti umbri continuano a dare ai parlamentari uscenti e a coloro che sperano in una candidatura per le prossime elezioni politiche. A dieci giorni (22 agosto) dalla presentazione delle liste, con tutti i candidati collegio per collegio, ancora nulla è definito. Alcuni parlamentari umbri – Briziarelli (Lega), Ginetti (Italia Viva), Grimani (Azione), Lucidi (Lega), Modena (Fi), Gallinella (Impegno Civico di Di Maio e Tabacci) – preparano gli scatoloni anche perché i posti a tavola questa volta saranno veramente pochi (9, sei Camera e tre Senato). Pochissime, forse nessuna, saranno le new entry, così come nessun giovane umbro sembra destinato ad entrare nel prossimo Parlamento. La verità è che c’è molto malcontento in giro per l’Umbria, serpeggia una grande delusione e i partiti locali non navigano certamente in buone acque e non hanno un granché da offrire perché alla fine si deciderà tutto a Roma. Per il centrosinistra i tre collegi dell’uninominale (due Camera e uno Senato) sono diventati proibitivi ma anche nel proporzionale i posti a disposizione (sei tra Camera e Senato) sono veramente pochi con diversi candidati destinati a scomparire. Il nuovo studio dell’Istituto Cattaneo sul grado di contendibilità dei tre collegi uninominali è abbastanza chiaro: in Umbria si profila una mazzata per il centrosinistra con il centrodestra destinato a vincere per 3 a 0. E’ anche vero però che uno studio di Swg mette in evidenza un “allarme astensione” per le prossime elezioni: ad oggi solo il 58% degli elettori è “fermamente” convinto di andare a votare. Dallo studio si conferma, quindi, la disaffezione dei cittadini nei confronti della politica ma in generale il centrodestra registra un vantaggio largo. Per quel che concerne il consenso dei partiti, siamo davanti ad un vero e proprio testa a testa tra Partito Democratico e Fratelli d’Italia, rispettivamente valutati al 23,3% e al 23,8%. A fare la differenza tra le due coalizioni sono i “compagni di strada”. Infatti, la Lega è valutata al 12,5% e Forza Italia all’ 8%; tutta la coalizione al 46%. Nel centrosinistra, invece, insieme al Pd, Europa Verde e Sinistra Italiana si fermano al 3,7% mentre è difficile determinare il peso di +Europa( dopo la separazione da Azione) e di Impegno civico di Di Maio e Tabacci. Il totale della coalizione di centrosinistra è comunque stimato intorno al 30%. Con queste previsioni i sei posti della quota proporzionale – 4 Camera e 2 Senato – è scontato che verranno così assegnati: 2 Pd (capolista Camera e Senato), 2 Fdi (capolista Camera e Senato), 1 Lega (capolista Camera). Resta da assegnare il quarto seggio della quota proporzionale della Camera. Come abbiamo già ricordato, in questo caso scatta la regola dei resti a livello nazionale. Una regola che trasforma l’assegnazione dei seggi in una vera e propria lotteria che impedisce di fatto agli stessi partiti di fare calcoli precisi e completi. Per questo il quarto seggio dell’Umbria della quota proporzionale Camera potrebbe rappresentare una clamorosa sorpresa. Soltanto il 26 settembre prossimo sarà possibile sapere chi sarà premiato dall’effetto “flipper” della legge elettorale. Se si volesse azzardare una previsione si potrebbe concludere che il quarto seggio della Camera se lo giocano almeno tre partiti: Movimento Cinque Stelle, Forza Italia e la lista Calenda-Renzi. Ma attenzione: il meccanismo è così contorto che anche Pd e Fdi potrebbero coltivare qualche speranza, molto remota ma non da escludere del tutto. Ecco perché il secondo posto delle liste del proporzionale è assai ambito. Vediamo ora chi vuole prendere a tutti i costi il biglietto di questa lotteria. Nel Pd, certe le candidature e l’elezione dell’Ascani (capolista Camera) e Verini (capolista Senato), sarà il ternano Pierluigi Spinelli (segretario dem di Terni) a provare il grande salto: per lui è pronto il secondo posto in lista dietro alla parlamentare tifernate. Fratelli d’Italia, invece, dovrà necessariamente candidare una donna (probabilmente della provincia di Terni ) dietro il capolista Emanuele Prisco, deputato uscente di Perugia. Anche la senatrice perugina Fiammetta Modena parteciperà alla lotteria: sarà la capolista di Forza Italia nella quota proporzionale sperando in un resto significativo. Stesso discorso per Giacomo Leonelli che guiderà la lista del terzo polo alla Camera dei Deputati, dopo la scelta di Calenda e Renzi di correre insieme alle elezioni. Resta da sapere chi sarà il capolista del M5S nella quota proporzionale della Camera: saranno le primarie del 16 agosto prossimo a decidere le candidature. Si sono, infatti, chiuse le autocandidature per le parlamentarie sul sito del Movimento 5 Stelle. In tutto sono arrivate circa 2000 domande ,1.165 per a Camera e 708 per il Senato, più una cinquantina per la circoscrizione Esteri. Chi può, invece, dormire sonni tranquilli sono: Franco Zaffini(Fdi), Emanuele Prisco (Fdi), Raffaele Nevi (Fi), Riccardo Augusto Marchetti (Lega), Valeria Alessandrini (Lega), Valter Verini (Pd), Anna Ascani (Pd). Sembra avere un sonno tranquillo ma con l’aiuto di valeriana Marco Squarta (Fdi) che deve fare i conti con i mal di pancia dei ternani . Per l’ultimo posto utile bisognerà aspettare il 26 settembre prossimo con l’estrazione della lotteria e l’effetto “flipper” del Rosatellum.