A Spoleto alta formazione su chirurgia robotica in urologia: eccellenza del San Matteo degli Infermi
Si svolgerà all’Ospedale di Spoleto, dal 4 al 6 aprile, un corso di alta formazione, teorica e applicativa, sulla chirurgia robotica in ambito urologico. Dalla sua prima introduzione nel 2000 negli Stati Uniti, il robot chirurgo “DaVinci” ha avuto una diffusione sempre maggiore, considerando che solo in Italia esistono oggi oltre 100 sale operatorie che lo hanno a disposizione. “Il maggior ambito di applicazione – spiega il dottor Luigi Mearini, direttore della Struttura complessa di urologia nonché direttore del dipartimento di Chirurgia dell’Azienda Usl Umbria 2 – è quello urologico, dove i vantaggi di una chirurgia mininvasiva e di precisione meglio si esplicano in termini oncologici e di risparmio della funzione ( vedi continenza e potenza sessuale negli interventi prostatectomia radicale, conservazione della funzione renale nella chirurgia nephron-sparing). L’Urologia rappresenta quindi da sola circa il 60% di ambito di utilizzo di tale sofisticato strumento chirurgico”. L’Ospedale San Matteo degli Infermi di Spoleto è stato una delle prime realtà italiane a dotarsi di tale tecnologia, grazie alla lungimiranza del dottor Luciano Casciola, che tanti anni fa ha lanciato e oggi lasciato una importante tradizione chirurgica. In onore a questa tradizione, e cercando di essere di supporto alle nuove generazioni di chirurghi che si avvicinano a questa tecnica, e per un confronto costruttivo con chi già ha iniziato ad approcciare il robot chirurgo, il dottor Carlo Vivacqua, dirigente medico di Urologia della Usl 2 Umbria, in qualità di responsabile scientifico, ha organizzato il corso dedicato alle applicazioni della chirurgia robotica in ambito urologico. Il corso si sviluppa con una prima giornata teorica, con relazioni e discussioni frontali, seguita da due giornate di attività chirurgica sul campo, focalizzate sul trattamento del tumore della prostata e sul tumore del rene.