Area di crisi Merloni: Regione chiede al governo la proroga dell’integrazione salariale straordinaria
PERUGIA – Permangono le ragioni di garantire anche per il 2019 la continuità degli interventi di integrazione salariale nelle aree di crisi complessa riconosciute ai sensi della legge 99/2009 senza alcun impatto sulla finanza pubblica grazie alla possibilità di utilizzare risorse già ripartite tra le regioni con diversi decreti ministeriali e per questo motivo il presidente della Regione Umbria ha inviato una lettera al ministro del Lavoro e delle politiche sociali ed al ministro dello Sviluppo economico per portare alla loro attenzione le problematiche relative all’area di crisi industriale umbro marchigiana Antonio Merloni e dunque la necessita di continuazione degli interventi di integrazione salariale straordinaria (articolo 9 quater legge 108/2018).
“La disciplina degli interventi nelle aree di crisi complessa – si legge nella lettera del presidente della Regione – ha trovato una sua prima sistematizzazione legislativa con le previsioni di cui all’articolo 2 della legge 99/2009. Successivamente tali interventi sono stati riordinati con il decreto legge 83/2012.
Il decreto legislativo 185/2016 ha previsto l’introduzione di deroghe alla durata massima dei trattamenti di integrazione salariale straordinaria nelle aree di crisi complessa riconosciute ai sensi dell’articolo 27 del decreto legge 83/2012 senza prevedere pari trattamento per le imprese interessate da accordi stipulati ai sensi della previgente disciplina di cui alla legge 99/2009.
Si è venuta quindi a determinare una potenziale disparità di trattamento per imprese e lavoratori che operano in aree che evidenziano gravi problematiche connesse alla reindustrializzazione, ma che sono interessate da accordi di programma o riconosciute quali aree di crisi industriale complessa ai sensi delle norme previgenti e tra queste quella del territorio Umbro Marchigiano interessato dalla crisi della A. Merloni Spa in amministrazione straordinaria per cui è tuttora vigente specifico Accordo di Programma”.
“L’articolo 9 quater della legge 108/2018 – prosegue la lettera – ha consentito di superare con riferimento allo stesso anno tale situazione, salvaguardando ad esempio i livelli occupazionali di una realtà come Tagina Spa interessata allora da una procedura concorsuale e oggi in fase di rilancio produttivo i cui lavoratori potrebbero beneficiare di tale intervento.
Permangono in questo senso le ragioni per proporre alla Sua attenzione l’urgente necessità di garantire anche per il 2019 la continuità degli interventi di integrazione salariale nelle aree di crisi complessa riconosciute ai sensi della legge 99/2009 senza alcun impatto sulla finanza pubblica grazie alla possibilità di utilizzare risorse già ripartite tra le regioni con diversi decreti ministeriali.
A tal fine – conclude la lettera della Regione -, a titolo di contributo tecnico, allego una bozza di norma, anche ai fini della valutazione dei suoi uffici, che per le finalità di cui sopra Le chiederei possa essere inserita nel primo provvedimento normativo utile quale ad esempio il decreto legge 3 settembre 2019, n. 101 “Disposizioni urgenti per la tutela del lavoro e per la risoluzione di crisi aziendali”.