Assemblea regionale Pd, il segretario Bocci: “Ripartiamo all’insegna dell’unità e della partecipazione”
PERUGIA – Un momento di ascolto all’Umbria, per coinvolgere la società in un progetto politico riformista e inclusivo, in vista dei prossimi appuntamenti elettorali, in primo luogo le amministrative e le europee di primavera. Si è aperta così, all’insegna dell’ascolto, la prima Assemblea regionale del Partito democratico dell’Umbria, dopo le primarie del 16 dicembre, sugellate dalla partecipazione di 20mila umbri.
Al Capitini i mondi del lavoro e delle imprese, del sindacato e della politica, dell’associazionismo e dell’Università. Ad aprire il “padre nobile” della sinistra umbra, il partigiano Francesco Innamorati, che ha ricordato l’importanza del senso di comunità e del fare memoria. Spazio poi al saluto della presidente della Regione, Catiuscia Marini, che ha sottolineato l’alto valore del momento di ascolto dell’Assemblea. Quindi il turno di Luca Turcheria, della Rsu Perugina, che non ha nascosto il proprio apprezzamento per l’invito e ha posto i temi del mondo del lavoro, a partire dalle profonde innovazioni, alle quali serve dare risposte che non lascino indietro nessuno “e per questo – ha detto – serve una sinistra riformista a cui porre le nostre domande”. Stessa preoccupazione da Luca Tomassini, Ad e fondatore di Vetrya, che ha tracciato un quadro di profondo cambiamento rispetto al mondo del lavoro, rispetto al quale serve porsi “come un bambino, con uno sguardo nuovo e fresco”. Gianluca Pedicini, presidente Associazione italiana sclerosi multipla di Perugia, ha invece ricordato il grande ruolo svolto dalle associazioni, soprattutto nel settore del volontariato. Dal dottore di ricerca Aurora Caporali una accorata difesa dei giovani e un’accusa alle riforme che hanno interessato il settore negli ultimi anni. Mauro Masciotti, direttore della Caritas diocesana di Foligno, ha ricordato, citando Paolo VI, il valore della buona politica, che è anche carità, in un mondo in cui “gli utenti di Caritas sono diventati il ceto medio”. Dal professor Fabio Raspadori, docente di Diritto Internazionale presso l’Università di Perugia, un appello a difendere l’Europa e la sua importanza, anche in vista dell’appuntamento elettorale di primavera.
Concordi nello stigmatizzare le scelte e il comportamento del governo nazionale, i tre sindacati, Vincenzo Sgalla per la Cgil, Ulderico Sbarra per la Cisl e Claudio Bendini per la Uil, hanno ricordato la necessità della costruzione di un nuovo modello di sviluppo per l’Umbria.
Di “nuova fase” e di “interlocuzione per la ripartenza” ha parlato Andrea Mazzoni, intervenuto a nome di Articolo – Mdp1 insieme agli altri ospiti, rappresentanti dei partiti di centrosinistra. Enrico Flamini (Rc) ha inviato un testo scritto richiamando alla creazione di una proposta “plurale e di cittadinanza”. Francesco Bindella (Possibile) ha richiamato alla necessità dell’unità della sinistra, dicendo però che “il Pd non è ancora riuscito a superare quella fase che ha reso necessaria la nostra esistenza”. Cesare Carini, segretario regionale dei Socialisti, anche a nome dei Civici e Popolari di Massimo Monni, ha invece sottolineato “il metodo politico nuovo avviato dal Pd, buon viatico per una futura collaborazione che possa superare le difficoltà di rapporto che ci sono state”.
Unità, ripartenza, partecipazione, giustizia sociale sono state le parole d’ordine dell’intervento del segretario Gianpiero Bocci che, insieme ai 250 delegati eletti in assemblea, ha lanciato spunti e temi per i prossimi mesi e messo in campo i nuovi organismi, larghi, collegiali e pronti a misurarsi con le sfide complicate che si pongono. “È necessario – ha detto il segretario – recuperare un profilo unitario e mettere a leva le migliori energie, perché ci aspetta lavoro difficile. Questo è l’appello che ci hanno consegnato i quasi 20mila elettori delle primarie e che anche stamattina, da questo palco, in molti, a partire da Francesco Innamorati, ci hanno affidato. È una speranza che dobbiamo rinsaldare anche ritrovando la capacità di stare insieme”. L’altro auspicio è quello di una ripartenza, che apra le porte del Pd a chi negli ultimi anni si è allontanato, deluso, amareggiato. “Ho ascoltato – ancora Bocci – interventi impegnativi stamattina è da qui in tanti ci chiedono di ripartire. Questa è la casa di tutte le democratiche e i democratici e il nostro impegno a far tornare le tante persone che non ci sono più vicine deve essere fermo. Dobbiamo condividere prospettive, valori, diritti, responsabilità, essere protagonisti del futuro del Paese, rispettosi e consapevoli degli elementi che ci uniscono”, ha detto il segretario citando le parole del presidente Mattarella. “Sono parole, queste – ha detto – che rappresentano per noi indirizzi da seguire. Parole che appartengono alla nostra storia e alla speranza di tanti democratici che non intendono arrendersi alla cultura dell’odio”. Europa, accoglienza, integrazione, giustizia sociale sono solo alcuni dei temi su cui il Pd “deve dare battaglia”, riappropriandosi dei suoi valori non inseguendo solo il consenso, con “energie positive e prassi democratiche”. Per farlo è necessario, prima di tutto, “un partito unito, coeso, capace di dialogare e anche di scontrarsi, ma sui contenuti e mai su fatti e vicende personali. Il nostro compito è assicurare la qualità della democrazia, altrimenti sarà difficile recuperare le fratture”. Ecco perché il “Pd deve essere non solo organizzativamente ma anche e soprattutto culturalmente riconoscibile, capace di un’identità, plurale e con culture diverse, sui temi, rispetto all’inclusività, non nella rivendicazione di quote di appartenenza o nell’omologazione della spartizione del potere”. Denominatore comune è la “coscienza democratica”. “Abbiamo bisogno – secondo Bocci – di costruire un’identità che si caratterizza per una grande, forte, profonda coscienza democratica. Questa – dunque – non può essere solo l’assemblea di 250 eletti ma un’assemblea costituente che aggiorna i principi che hanno fatto nascere il Pd e che rafforza la coscienza democratica. Non basta dire che siamo contro, ma a noi compete costruire un’alternativa credibile a questo governo che considero tra i rischi più pericolosi per la qualità della democratica del Paese”. Ovviamente “la coscienza democratica è qualcosa che deve andare ben oltre il Pd. Il Pd deve essere il motivatore, la spina dorsale; per questo abbiamo fatto bene a portare gli alleati di ieri a confrontarsi con noi alla nostra prima assemblea, perché sono convinto che il primo errore che potremmo commettere è quello dell’autosufficienza. Non è tempo di contrapposizione ma di riconciliazione, che non deve riguardare solo il nostro rapporto con il centrosinistra ma deve partire all’interno del Pd”.
Uno dei primi compiti da mettere in campo è “costruire gruppi di lavoro che siano impegnati sulla conoscenza, sulla capacità di dare risposte e fare progetti”. La giustizia sociale il tema centrale: “vogliamo pensare e costruire una società dove nessuno resta indietro, consapevoli che quando parliamo di giustizia sociale non parliamo solo di politica, ma di etica e di morale. Dobbiamo dire con forza che siamo per un’altra società, abbiamo un altro orizzonte. Questa è la grande scommessa della sinistra anche in Umbria dove c’è una storia da difendere e un futuro da costruire. Dobbiamo essere bravi coi fatti a dimostrare che abbiamo una cultura di governo diversa”. In questo senso il tema della partecipazione rappresenta un elemento fondamentale e decisivo: “Se abbiamo sbagliato delle scelte è perché abbiamo sbagliato gli attori coinvolti”. A maggio il primo banco di prova con amministrative ed europee. “Difenderemo le nostre amministrazioni – ha detto – Bocci – e ci impegneremo a rimuovere elementi negativi e a trasformarli in scelte positive”.
L’auspicio che il segretario ha lanciato è che il Pd torni ad essere comunità, lavorando in maniera collegiale, mettendo insieme le migliori energie e fare da subito un vero ricambio generazionale, perché se il Pd non investe sui giovani muore”.
L’Assemblea ha approvato all’unanimità due ordini del giorno proposti da Francesco De Rebotti, il primo di sostegno alle lavoratrici e ai rappresentanti sindacali della Treofan di Terni e il secondo di vicinanza ai sindaci che si stanno opponendo al “Decreto Sicurezza”.
I vicesegretari:
Cristian Betti
Francesco De Rebotti
Cristia Falchetti Ballerani
Commissione di Garanzia:
Alessandro Borscia
Luca Meucci
Federica Grimani
Claudio Bianchi
Carlo Emanuele Trappolino
Supplenti:
Stefania Ercolanoni
Vittorio Massetti
Tesoriere: Renzo Renai
Direzione:
Simonetta Formica
Andrea Cernicchi
Erika Borghesi
Antonello Chianella
Lucia Ranuncoli
Franco Ciliberti
Maria Pia Bruscolotti
Fabio Nicchiarelli
Monia Del Piano
Nicola Mariuccini
Elena Ranfa
Ilio Liberati
Sandra Allegrini
Marino Mencarelli
Francesca Vagniluca
Joseph Flagiello
Margherita Lezi
Moreno Conti
Giselda Bruni
Paolo Pallucchi
Cinzia Cenni
Michele Bettarelli
Donatella Casciarri
Stefano Bucari
Simona Berretta
Valdimiro Orsino
Vincenzina Annamaria Martino
Michele Pennoni
Benedetta Baiocco
Federico Gori
Sara Giovannelli
Daniele Longaroni
Mario Tosti
Massimiliano Presciutti
Sandro Pasquali
Sergio Batino
Mirco Rinaldi
Guido Fabbri
Andrea Castellani
Giuliano Nalli
Alessandro Coccia
Virna Venerucci
Francesco Filippetti
Mariella Macchini
Giovanni Rubini
Moreno Rosati
Roberta Isidori
Mirko Ceci
Lavinia Pannacci
Marco Gambuli
Chiara Pepi
Marko Hromis
Carla Erbaioli
Fabrizio Puggioni
Claudia Dionisi
Stefano Vinti
Sarah Bistocchi
Giovanni Patriarchi
Tiziana Chiodi
Marsilio Marinelli
Daniela Pimponi
Jonathan Monti
Sonia Berrettini
Leonardo Patalocco
Rita Zampolini
Stefano Lisci
Pasquale Borgarelli
Maurizio Terzino
Luca Gammaitoni
Luca Ferrucci
Marina Sereni
Claudia Bastianelli
Gianluca Rossi
Segreteria
Giampiero Giulietti
Paolo Baiardini
Alfio Todini
Nando Mismetti
Emilio Giachetti
Simona Meloni
Andrea Pensi
Domenico Caprini
Sauro Cristofani
Andrea Orlandi
Francesco Maria Giacopetti
Federica Lunghi
Ramona Furiani
Letizia Guerri
Francesco Rossi
Mario Zeno Rosi
Letizia Michelini
Valeria Cardinali
Emanuela Mori
Diego Pierotti
Francesco Lubello
Sara Giovannelli
Patrizia Cavalaglio