Assisi, il consiglio comunale ha accolto il vescovo in visita pastorale

ASSISI – In occasione dell’avvio della seconda visita pastorale il vescovo della diocesi di Assisi–Nocera Umbra-Gualdo Tadino, monsignor Domenico Sorrentino ha incontrato giovedì pomeriggio il consiglio comunale della città.

E’ stato un incontro durato due ore e mezza nel corso del quale sono stati affrontati diversi punti. Il sindaco Stefania Proietti nel dare il benvenuto a nome di assessori, consiglieri e dipendenti, ha sottolineato “lo spirito di servizio che accomuna tutti nel guidare la comunità e fare gli interessi dei cittadini, sentendo forte la responsabilità di governare la città di San Francesco che ogni giorno ci stimola a fare meglio e di più”.

Monsignor Sorrentino ha spiegato che ha voluto bussare alla porta del Palazzo comunale “perché voi, rivolgendosi ai consiglieri comunali, rappresentate i cittadini, siete la prima realtà con cui voglio confrontarmi, da cui apprendere le informazioni, le problematiche e le sofferenze della città e vi ringrazio per avermi aperto”.

Nel suo intervento il vescovo ha parlato della “politica come un dovere di tutti, una grande forma di carità, come diceva San Paolo VI, che si traduce nell’impegno civile per il bene comune” e ha invitato i consiglieri a prodigarsi “nella capacità di cogliere l’unità nelle diversità, e se l’obiettivo è sempre il bene comune la strada deve essere quella del dialogo consapevole”.

Tutti i consiglieri e assessori hanno voluto offrire un proprio contributo all’incontro. L’assessore ai servizi sociali Massimo Paggi ha elencato il ventaglio delle povertà che assillano la comunità assisana: da quelle che riguardano il lavoro a quelle che interessano gli anziani, a quelle morali come ad esempio il dramma delle dipendenze.

A tal proposito il sindaco Proietti, nel ricordare la stretta collaborazione tra il Comune e la Caritas, ha annunciato che è in preparazione un tavolo di lavoro per migliorare il modus operandi su queste tematiche.

Il vescovo ha ammesso che anche lui è sollecitato da tantissime richieste di lavoro e “come Chiesa ci siamo, ma forse dovremo fare tutti di più e mi riferisco a rafforzare una cultura della solidarietà, del protagonismo sociale, della sussidiarietà, che rispetta la dignità dell’uomo. Noi stiamo facendo un cammino ecclesiale di “ricucitura” delle persone, un prendersi in carico un anziano, una persona in difficoltà e non farle vivere la solitudine”. E a proposito delle povertà secondo Sorrentino “la povertà delle povertà è quella dell’essere umano non nato e su questo che è un problema etico auspico una riflessione con toni umili e pacati”.

L’assessore alle politiche giovanili Veronica Cavallucci ha ribadito che “mentre il più delle volte la politica viene dipinta come un mondo non pulito, pieno di compromessi, qui invece tutti lavorano e lavoriamo al servizio della città. Dal mio osservatorio però ho notato che i giovani non chiedono nulla alla politica ma danno molto con le associazioni. Dobbiamo individuare altri modi per far esprimere le loro potenzialità, dobbiamo intercettare il mondo dei giovani, fare di più per comprendere il loro linguaggio”. Sulla stessa linea il consigliere comunale Paolo Lupattelli (Pd): “C’è anche nella nostra realtà una certa disaffezione dei giovani verso la politica ma forse anche verso la Chiesa. La soluzione potrebbe essere di andare noi verso di loro anziché aspettare che vengano loro da noi”,

Anche il consigliere Ivano Bocchini (Uniti per Assisi) dopo aver premesso che “Assisi rappresenta un pilastro di valori, bisogna fare di più per valorizzare i giovani, favorendo una vera politica di integrazione”.

Su questo il vescovo ha concordato ammettendo anche che “in generale esiste un deficit di partecipazione alla vita religiosa anche se Assisi si può considerare un’oasi felice, il discorso deve interrogare e interessare tutti, e la politica deve essere capace di fare sintesi e favorire il dialogo giovanile”. Come modello di giovane del nostro tempo, dell’epoca di internet, Sorrentino ha citato Carlo Acutis il quindicenne sepolto ad Assisi la cui salma sarà portata nel Santuario della Spogliazione, luogo simbolo della vita di Francesco.

Il consigliere Federica Lunghi (Pd), prendendo spunto dalla scomparsa di Leo Cenci, si è soffermata sulle condizioni dei malati terminali e sul fine vita invitando “tutti a fare una riflessione profonda su quanto si può fare di più per alleviare le condizioni di chi sta male”. Poi è stato citato l’istituto Serafico come espressione bellissima di comunità e da qui il fatto che Assisi, di fronte a una cultura imbarbarita, può e deve fare la differenza.

Secondo il consigliere Antonio Lunghi (Uniti per Assisi) “a parte la necessità di superare la bagarre tra maggioranza e opposizione, il consiglio comunale deve riacquistare una certa centralità perché composto da rappresentanti del popolo e la politica non può essere miope, deve essere al servizio della gente e attenta ai bisogni dei cittadini”.

Il consigliere Carlo Migliosi (Assisi Domani) ha ricordato l’approvazione all’unanimità della mozione sullo stop alla vendita di armi nello Yemen e ha auspicato “un clima di maggiore fiducia nel ricucire di più i rapporti tra le due anime di Assisi, quella religiosa e quella laica, una forma di crescita consapevole nel rispetto dell’autonomia delle varie componenti della città”.

Per il consigliere Fabrizio Leggio (Movimento 5Stelle) “negli ultimi anni sono proliferate in chiave imprenditoriale case religiose di accoglienza ma Assisi non può esasperare la vocazione religiosa, deve recuperare la fruibilità degli spazi e non può essere una città museo, una città finta”.

A parere del consigliere Barbara Chianella (Pd) “esiste qualche difficoltà a dialogare con il mondo religioso e sarebbe utile creare, favorire situazioni di incontri anche con i ragazzi”.

L’assessore Alberto Capitanucci si è soffermato sulla pastorale della bellezza e “dopo aver elogiato il segno formidabile che lascerà il Santuario della Spogliazione dal punto di vista architettonico” ha detto che “ è nostro obbligo amministrativo condividere e indirizzare le azioni con il resto del Creato per rendere più fruibile le bellezze”.

A chiudere gli interventi la presidente del consiglio comunale Donatella Casciarri (Pd) che ha ringraziato il vescovo per l’opportunità del confronto tra religione e politica su temi importanti della città e ha sottolineato che “il consiglio comunale ci tiene a far convivere in un dialogo continuo le due anime della città, quella francescana e quella laica”.

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