Bimbo ucciso a Città della Pieve, l’ 8 novembre l’udienza preliminare: la Procura chiede il processo
Katalin Bradacs, la donna ritenuta colpevole dell’omicidio del figlio di due anni, comparirà davanti al giudice dell’ udienze preliminare (Gup) del Tribunale di Perugia il prossimo 8 novembre. Sarà la dottoressa Margherita Amodeo a decidere sulla donna ungherese di 45 anni che uccise a coltellate il piccolo a Città della Pieve. Dopo aver ucciso il figlioletto Alex, la donna, ex ballerina, inviò una foto del corpo insanguinato all’ex marito Norbert Juhasz, suo connazionale. Il Tribunale di Budapest aveva affidato il piccolo al papà ma Katalin, anziché accompagnare il bimbo dal padre, era fuggita in Italia, tra le province di Siena e Perugia. Aveva trovato un alloggio a Chiusi grazie a un ex datore di lavoro. La Procura della Repubblica di Perugia, con il sostituto Manuela Comodi, ha chiesto il processo per la donna perché ” cagionava la morte pressoché immediata del proprio figlio, colpendolo in rapida sequenza con un coltello. Dopo aver negato, sembra che la 45enne abbia ammesso in parte le sue responsabilità. E’ detenuta nel carcere di Perugia dalla data dell’omicidio avvenuto a Pò Bandino, frazione di Città della Pieve, il primo ottobre del 2021.