Capitini2030, una scuola all'”insegna” della sostenibilità
La collaborazione tra l’Istituto tecnico economico tecnologico (Itet) “Aldo Capitini” e l’Università di Parma ha posto basi concrete per indirizzare la scuola perugina verso attività, progetti e contenuti disciplinari orientati alla sostenibilità. Questo grazie al percorso “Sviluppo sostenibile e Agenda 2030 a scuola” che, inserito nel Piano triennale dell’offerta formativa (Ptof) 2022/2025, coinvolge tutti i docenti. «Quella della sostenibilità è una sfida impegnativa e ambiziosa che l’Itet ha intrapreso da qualche anno – spiega il Dirigente scolastico Silvio Improta – e il nostro obiettivo è immaginare nuovi percorsi didattici che possano incidere su tali temi in modo costruttivo per l’intera comunità che ci circonda». Per la scuola anche l’opportunità di mettere in pratica le “GreenComp”, le competenze verdi pensate dall’Unione Europea per comprendere e risolvere insieme le crisi del nostro tempo, non solo quella ambientale e climatica.
Venendo da una lunga tradizione di sperimentazione e azioni nell’ambito del progetto Capitini 2030, nello scorso anno scolastico l’Istituto ha iniziato ad implementare in maniera organica e strutturale la didattica della sostenibilità. Ogni Dipartimento della scuola si è quindi cimentato su moduli didattici, progetti e attività legati agli obiettivi dell’Agenda 2030, coinvolgendo anche soggetti istituzionali del territorio. Il progetto “Puliamo il nostro mondo” e il “Percorso dell’acqua” vedevano il Comune di Perugia quale promotore; il percorso “Etica, economia e finanza” ha invece coinvolto la filiale locale di Banca Etica. All’insegna dell’inclusione e della sostenibilità, invece, il progetto di impresa formativa simulata, “Apiamo”. In altri casi, sono stati coinvolti Ordini professionali e Università.
L’ultimo step del percorso formativo, tenutosi nei giorni scorsi all’Auditorium, prevedeva infatti l’illustrazione di come e quanto i temi legati allo Sviluppo sostenibile sono stati proposti agli studenti. «Il racconto delle attività svolte nello scorso anno scolastico è un indicatore importante della progettualità che la scuola sta esprimendo in relazione alle questioni connesse alla sostenibilità», spiega Antonella Bachiorri, coordinatrice del Laboratorio di ricerca interdisciplinare per l’Educazione ambientale alla sostenibilità (Cirea) del dipartimento di Scienze chimiche, della vita e della sostenibilità ambientale dell’Università di Parma. «Tutto ciò è possibile grazie alla motivazione, all’impegno e anche al coraggio di docenti e dirigente che stanno svolgendo un ruolo importante nei confronti di tutta la comunità scolastica: studenti, colleghi, personale Ata e famiglie». È emerso un quadro in divenire ma che delinea l’intenzione della scuola di adottare principi e pratiche legate all’Educazione alla sostenibilità, declinata nei contesti ambientale, sociale ed economico, nel segno del principio della responsabilità. «Il percorso non è finito qui», aggiunge la professoressa Bachiorri. «Le esperienze fatte hanno fatto emergere nuove idee, nuovi progetti, nuovi bisogni e nuove opportunità che sono certa si svilupperanno nella prospettiva dell’inclusività, sia all’interno della scuola (ad esempio coinvolgendo i nuovi colleghi e colleghe) che al suo esterno (collaborando con soggetti diversi del territorio), al fine di configurare un ruolo sempre più rilevante nel percorso verso una scuola, un’educazione ed un futuro sostenibili».