Castiglione del Lago, Cgil: strisce blu e area camper, il Comune scarica i lavoratori
È un atto “irresponsabile e grave” quello compiuto dall’amministrazione comunale di Castiglione del Lago che ha deciso di reinternalizzare il servizio di gestione dei parcheggi (strisce blu e area sosta Camper) sul lungolago. Ad affermarlo in una nota sono Mauro Moriconi, responsabile della zona Trasimeno per la Camera del Lavoro di Perugia, e Michele Agnani della Fp Cgil Umbria. “Il servizio – spiegano i due sindacalisti – era da tempo gestito da una cooperativa sociale di tipo b, per il reinserimento lavorativo di soggetti svantaggiati, e vedeva impiegati un lavoratore e una lavoratrice. L’amministrazione dalla sera alla mattina ha deciso di riprendere la gestione diretta, senza il riassorbimento del personale, in maniera unilaterale, evitando il confronto con le organizzazioni sindacali che rappresentano i lavoratori”.
Per Cgil e Fp si tratta di un comportamento “grave e inaccettabile – insistono Moriconi e Agnani – non perché non si possa riportare a gestione diretta un servizio, ma perché i lavoratori che per anni lo hanno portato avanti così vengono privati di un’occupazione stabile e di qualità e di un livello di contatto orario che gli permetta una vita dignitosa. Con l’aggravante che, in questo caso, è un’amministrazione pubblica a creare disoccupazione”.
“Ci domandiamo – continuano i due rappresentanti della Cgil – perché mentre inizia la stagione turistica, che porta nel territorio migliaia di persone, un servizio riservato ai turisti come l’area camper non debba avere più una custodia e un controllo, mentre i parcometri delle strisce blu sono disattivati. Crediamo che oltre al danno arrecato ai due lavoratori, si stia creando un disservizio alla comunità ed agli utenti, ma anche un mancato introito per le casse comunali, introito di un servizio che di fatto si pagava da solo e portava anche un utile nelle casse del Comune”.
Per tutte queste ragioni la Cgil ha chiesto all’amministrazione comunale un confronto che però, al momento, non ha prodotto alcun risultato per la salvaguardia dell’occupazione dei due lavoratori (attualmente in cassa integrazione che scadrà i primi di giugno) e per il buon funzionamento del servizio. “Se non si troveranno immediatamente soluzioni – concludono Moriconi e Agnani – metteremo in campo tutte le iniziative di mobilitazione possibili”.