Celebrazioni prenatalizie all’Acciaieria di Terni, Piemontese: “Preoccupazione per l’incertezza”
TERNI – «Seguendo una antica tradizione, la città, si ritrova attorno alla grande famiglia delle Acciaierie, mescolati al di là dei ruoli, e animati dalla fede per condividere le ragioni di speranza che tutti noi riconosciamo provenienti dalla nascita di Gesù Cristo».
Queste le parole del vescovo della Diocesi Terni Narni Amelia Giuseppe Piemontese nella celebrazione in preparazione al Natale che ha presieduto domenica 15 dicembre all’interno dell’Acciai Speciali Terni per i lavoratori e loro familiari, alla presenza dell’amministratore delegato dell’Ast Massimiliano Burelli, del sindaco di Terni Leonardo Latini, del Prefetto di Terni Emilio Sensi, delle altre autorità civili e militari e della dirigenza aziendale.
«Le lettura della messa ci invitano ad alzare lo sguardo, a ravvivare sentimenti di gioia, che si fondano nella presenza e nell’aiuto di Dio, che è amore e Provvidenza – ha detto il vescovo -. In tutta Italia, da Taranto alla Sicilia, alla Sardegna, alla Lombardia, al Friuli, e altrove, oltre 160 tavoli di confronto tra Governo e Sindacati, cercano di affrontare e risolvere vertenze sindacali. Anche qui a Terni la gente, le famiglie e i lavoratori sono preoccupati per il clima di incertezza e di depressione guardando ai giovani che emigrano in cerca di lavoro, per le tante aziende e fabbriche in crisi e in stato di agitazione e per le tante vertenze sindacali in piedi dalle difficili prospettive di soluzioni. Accogliendo l’esortazione di san Giacomo Apostolo nella seconda lettura di oggi, noi non vogliamo perdere la speranza, né la pazienza. Anzi intendiamo ravvivare la nostra fiducia nel buon senso comune, nelle capacità di dialogo e di mediazioni non solo tra le varie parti in causa, ma anche con l’apporto di Istituzioni politiche, economiche e finanziarie nazionali e sovranazionali per promuovere un ordine locale e mondiale più giusto e a beneficio dell’uomo».
«Non so, cari fratelli e sorelle, in chi noi poniamo la nostra fiducia nella nostra esistenza.
Certamente non possiamo restare inerti, scoraggiati, né ventilare scorciatoie pericolose di interesse di parte, che non risolvono i problemi. Il dialogo sincero e fiducioso e le trattative ad oltranza sono la strada maestra per una giusta e civile convivenza. Mentre la riserva mentale, che cela la pretesa della fame di guadagno e del profitto prima di tutto e ad ogni costo, saranno la premessa e la causa della sconfitta e del fallimento generale di tutti.
Noi cristiani sappiamo che Gesù è l’unico salvatore del mondo ed è Lui che può avviare l’umanità e la nostra società sui sentieri della pace, della giustizia, del benessere e della serenità.
Alla vigilia di questo Natale chiediamo a Gesù di aiutarci ad accoglierlo e di renderci degni di assistere anche oggi alle sue opere messianiche di guarigione, di giustizia e di santità. Siamo qui per sostenerci vicendevolmente con la preghiera. Per tutti noi questo auspicio-augurio possa realizzarsi nel Natale di Gesù, che attendiamo pieni di fiducia e speranza».