C’è un possibile futuro orientato allo sviluppo sostenibile per la centrale Enel di Pietrafitta, uno dei 6 impianti individuati dalla multinazionale dell’energia per poter sviluppare la produzione di idrogeno verde. Tuttavia, manca chiarezza sulle intenzioni della Regione Umbria rispetto a queste grande opportunità. È per questo che la Cgil regionale, insieme alla Camera del Lavoro di Perugia e alla Filctem Cgil di Perugia, la categoria che organizza lavoratrici e lavoratori del sito di Pietrafitta (circa 50 tra diretti e indotto), torna a chiedere alla giunta regionale e alla presidente Donatella Tesei un incontro sul futuro di questo impianto strategico, l’unico sito di produzione di energia elettrica attivo in Umbria, convertito a turbo gas.
“Lo scorso 14 febbraio abbiamo inviato una richiesta scritta alla Regione, ma non abbiamo avuto alcuna risposta – spiegano dalla Cgil – eppure, il sito di Pietrafitta a nostro avviso, per avere una prospettiva, deve essere coinvolto da un progetto di sviluppo che garantisca la giusta transizione, basato su: difesa dei livelli occupazionali, sviluppo di nuove competenze, programmazione del necessario passaggio da fonti fossili a fonti rinnovabili per centrare l’obiettivo di decarbonizzazione al 2050, un piano industriale di prospettiva connesso con le politiche di sviluppo del territorio che sia supportato da investimenti adeguati”.
La Cgil è a conoscenza del fatto che il progetto di accesso ai fondi del Pnrr è stato valutato nelle scorse settimane: “Vorremmo conoscere l’esito di questa valutazione – scrivono ancora dal sindacato – convinti che Pietrafitta abbia le giuste caratteristiche per accedere al bando, una buona localizzazione rispetto ad eventuali utilizzatori, la presenza di batteria, un impianto di de-mineralizzazione per produrre acqua pronta al processo di elettrolisi, vicinanza alle reti di distribuzione e a grandi potenziali consumatori. Tali caratteristiche – rimarca la Cgil – dovrebbero essere valorizzate e fatte presenti per ottenere l’approvazione del progetto dal Governo senza ostacoli”.
Di qui la richiesta di incontro che a questo punto diventa urgente, al fine di “lavorare insieme alla costituzione di un tavolo istituzionale dove invitare l’azienda per discutere del piano industriale e verificare l’esito del progetto sull’idrogeno verde”, conclude la Cgil.