Città di Castello, il bilancio di Sogepu in consiglio comunale

CITTA’ DI CASTELLO – “Con molto ritardo discutiamo dei risultati finanziari di Sogepu e dell’annuncio da parte del Comune di ridurre di un ulteriore 5% l’importo delle bollette per il 2018, dato nel corso di una conferenza stampa” ha detto Vincenzo Bucci, capogruppo di Castello Cambia, presentando al consiglio comunale di Città di Castello del 19 marzo 2018 l’interpellanza nella quale si ipotizza che gli i maggiori introiti della partecipata possano derivare dal conferimento in discarica  di quantità di rifiuti molto superiori alla programmazione del piano di impresa approvato dal consiglio. “Se corrispondesse al vero, significherebbe che ancora una volta il territorio dell’Alta Valle del Tevere viene utilizzato per tappare i buchi della programmazione del fallito piano regionale dei rifiuti, che nel 2017 hanno costretto ad accordi fuori regione per la collocazione dei rifiuti – detto Bucci – In questo marasma, si parla di un conferimento a Belladanza di circa 90.000 tonnellate contro le 37.000 previste. Non ci sarebbe solo problema finanziario, quanto di un fare cassa a discapito dell’ambiente e del futuro della gestione dei rifiuti dell’ATO 1. Riteniamo che se le notizie corrispondono alla realtà dovremmo rivedere il piano di imprese di Sogepu e utilizzare i maggiori introiti per una ben più consistente riduzione delle tariffe rispetto a quella annunciata o, in alternativa, ridistribuendo gli utili al Comune affinché siano utilizzati per politiche sociali e ambientali”.
La relazione dell’assessore. L’assessore all’Ambiente Massimo Massetti ha ribadito come “molti aspetti dell’interpellanza siano già stati chiariti nella seduta precedente”, sottolineando come “Sogepu ha migliorato i propri risultati economici e industriali e negli ultimi anni è cresciuta molto. Tuttavia quello che è riuscita ad ottenere non lo ha fatto in autonomia ma rispettando precisi indirizzi e determinazioni del Consiglio”. Nello specifico, leggendo una relazione tecnica di Sogepu, Massetti ha precisato che “E’ stato terminato il primo stralcio di ampliamento. La costruzione dell’impianto e le criticità del sistema regionale hanno comportato lo smaltimento di 90 da terzi e 19 da attività di escavazione per impianto e discarica esaurita. Nei giorni scorsi anche il sindaco di Arezzo ha chiesto di visitare il sito ed ha avuto parole molto lusinghiere dal punto di vista estetico e ingegneristico. Nel 2017 è stato concluso il primo stralcio di potenziamento della discarica per i rifiuti non pericolosi. Lo smaltimento del 2017 è stato pari a 90tonnellate di rifiuto prodotto da terzi e 19300 dalle attività di escavazione per la realizzazione dell’impianto di trattamento e la messa in sicurezza della vecchia discarica. I terzi sono Valle Umbra Servizi, Faro Ambiente, Eco Cassia; Gesenu per gli accordi interati,  rifiuti urbani Città di Castello, San Giustino Il Poliedro. Ci sono anche conferimenti di rifiuti speciali dai produttori umbri Biondi recupero Ecologia, Eurorecuperi, Ecocave, Splendori e In.pro.di. I rifiuti in entrata da Vus si collocano nell’ambito  del ridotto quantitativo che Belladanza ha accolto da Ponte Rio a causa delle volumetrie residue prima dell’attuale ampliamento. E’ dunque una compensazione di quanto non conferito. Lo smaltimento dei rifiuti speciali si colloca nella pianificazione regionale. Sogepu in questa fase ha dunque permesso la tenuta del sistema regionale e allo stesso tempo garantito l’operatività di Belladanza per i prossimi dieci anni, fermo restando il tetto, stabilito dal quadro normativo europeo, del 5% massimo di conferimento in discarica entro il 2030. Quanto ai compensi: al presidente di Sogepu sono corrisposti 24mila euro lordi, nel 2017 non è stata erogata indennità di risultato; al direttore di Sogepu 126mila nel 2016 e solo per il 2017 un’indennità di risultato di 114mila. Sono d’accordo con una devoluzione preferenziale degli utili verso il sociale. Quanto a Sogepu, è disponibile a presentare il bilancio non appena approvato dall’assemblea, e il nuovo piano industriale, che sarà definito entro l’estate, alla luce della programmazione Auri e dell’attivazione dell’impiantistica del polo di Belladanza ”.
Il dibattito. Marco Gasperi, capogruppo del Movimento Cinque Stelle, ha ricordato “il dissesto idrogeologico del costone della collina, criticando “la soluzione di costruire una discarica sopra l’altra, prendendo la terra contaminata e comprimendola. Il bilancio è attivo solo per quest’anno: per un consolidamento ce ne vogliono tre. Tutte le entrate sono dovute a fine accordi o compensazioni a tempo. In un anno abbiamo occupato il 25%: sono introiti che negli anni successivi non ci saranno. Non abbassiamo le tasse, perché presto serviranno interventi di bonifica”. Valerio Mancini, consigliere della Lega, ha detto “dovremmo essere contenti se la nostra partecipata guadagna; il piano regionale dei rifiuti però è fallito e ha ormai otto anni. L’Auri non ha considerato che sul nostro territorio si stanno scaricando le inefficienza di altri territori. Quello che in questo momento è un utile, diventerà un costo. Gli obiettivi di raccolta differenziata li abbiamo falliti tutti e abbiamo comunque riempito le discariche, con costi maggiori. Dobbiamo chiudere i cancelli. La Tari può essere una leva fiscale per rilanciare il centro storico piuttosto che per ridurre i tributi”. Il capogruppo del Pd Gaetano Zucchini è intervenuto per dire che “stiamo passando al microscopio Sogepu, che ha riscontri finanziari ottimi. Alcuni indicatori crescono da un anno all’altro del 34%. Dati che danno l’idea del peso di questa azienda che di recente ha vinto una gara di due milioni e mezzo a Foligno, in un contesto regionale in cui il valore di azienda analoghe diminuisce. Maggiori potenzialità sono un’arma a doppio taglio per il territorio, che deve essere salvaguardato. La risposta dell’assessore  è stata molto circostanziata. Il ruolo del consiglio comunale è stato fondamentale per aprire le prospettive che Sogepu ha saputo cogliere”. “Anche oggi c’è un attacco a Sogepu” ha detto Vittorio Morani, capogruppo Psi, “i vertici non ci hanno mai negato niente, ci hanno portato perfino a farci visitare la discarica. Sogepu è in ottima salute ed è una delle società pubbliche migliori dell’Umbria. Andiamo avanti così. Poi saranno i cittadini preposti alla verifica, a giudicare. Ben vengano le agevolazioni fiscali”. Il sindaco Luciano Bacchetta ha detto “Se il sindaco di Arezzo, del Centrodestra, chiede di vedere gli impianti e si spertica in elogi pubblici, qualche motivo ci sarà. I bilanci sono positivi da anni e le tariffe continuano ad essere abbassate: la gara vinta a Foligno porterà due milioni e mezzo nelle casse di Sogepu, che è cresciuta in autonomia e anche per demeriti altrui. Viviamo in un panorama regionale complesso. Aperta, in salute e pubblica c’è solo la discarica di Belladanza. Orvieto è di Acea. Dobbiamo evitare di diventare la pattumiera dell’Umbria e sta in capo a noi evitarlo ma  non possiamo tirarci indietro dall’onorare impegni presi anni fa. La questione vera è la gara a cui partecipano molte aziende agguerrite e il risultato non è scontato. Sogepu è un patrimonio della città: chiunque governi ha interesse che la maggiore partecipata funzioni e abbiamo bilanci sani. Tutti dovremmo essere contenti se vincesse la gara, se abbassasse ancora le tariffe o se la ripartizione degli utili permettesse investimenti sul sociale. Sogepu nel frattempo ha acquistato la sede. Quanto agli emolumenti di Spazzoli, è un esperto molto richiesto ed è il responsabile a tutti gli effetti dell’unica discarica, che nonostante i controlli quasi quotidiani, non ha avuto alcun problema. Le altre sono chiuse. Sogepu ha vinto la sua battaglia di sopravvivenza, sta crescendo in maniera lineare ed equilibrata non posso che essere soddisfatto”. Nicola Morini, capogruppo di Tiferno Insieme, ha dichiarato “Non possiamo nasconderci che politicamente i successi economici dipendono dal fatto che siamo stati la discarica di Perugia; il piano industriale esaminato dal consiglio era tutt’altro da quello illustrato in conferenza stampa; che prezzo paghiamo per questo successo e per minori tariffe? La discarica è riempita per un quarto. Chi ci può dire se riprenderà il normale conferimento o nel 2018 sarà riempita per metà? Nel piano c’è scritto che il massimo del conferimento in un anno era da 37mila a 60mila e noi abbiamo conferito 90mila. Perché?”. Il sindaco ha risposto che “a fronte dei 90mila del 2017 ci sono i 16mila dell’anno prima. Quindi la media di 54mila. Il problema sono i rischi che corriamo nel contesto regionale ed è di prospettiva. L’impiantistica è nostra, libera di impegni pregressi e possiamo decidere la programmazione”. Nella replica Bucci ha sottolineato che “il tetto delle tonnellate è stato deciso per permettere il consolidamento del rifiuto. L’impianto fatto sopra la discarica è un problema così come è un problema l’inquinamento complessivo delle falde. Gli utili derivanti dai rifiuti devono essere investiti nel sociale e nella promozione delle categorie deboli. Nel piano Auri c’è una grande discrezionalità. E’ vero che una richiesta di ampliamento per altri 300mila metri cubi?”. In chiusura l’assessore Massetti ha rimandato le risposte al bilancio, che sarà illustrato in commissione. Il consiglio comunale potrà essere protagonista. A Gasperi dico che sono state fatte tutte le verifiche del caso, compreso il taglio delle piante. Siamo d’accordo che questo patrimonio debba essere gestito al meglio ed ogni contributo è benvenuto”.

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