Città di Castello, lunghi lavori in commissione su Color Glass
CITTA’ DI CASTELLO – Si è svolta lunedì 28 maggio, la seduta della Commissione Assetto del territorio del comune di Città di Castello dedicata alla situazione dell’azienda Color Glass, dopo le ordinanze di sospensione dell’attività emesse da Comune e Regione a seguito dei risultati delle analisi dell’Arpa, secretate dalla magistratura. Alla riunione era presente il sindaco Luciano Bacchetta, l’assessore regionale umbro Fernanda Cecchini, i consiglieri comunali, cittadini ed esponenti del Comitato di Trestina, il dirigente del Settore Ambiente della Regione Andrea Monsignori, Loreta Pazzaglia, del ServizioIgiene e Sanità pubblica della ASL e per lo stesso ente Grazia Giorgi. Non sono intervenuti i rappresentanti dell’Arpa, motivando l’assenza con le indagini in corso, e i rappresentanti dell’azienda Color Glass, che ha dichiarato “di essere disponibile, stando il livello molto tecnico della questione, nelle sedi istituzionali, scientifiche e giudiziarie ma non nei consessi politici”.
Il presidente Luciano Tavernelli ha riepilogo la vicenda Color Glass a partire “dalla petizione dei cittadini del 2106, portata da Castello Cambia all’attenzione del consiglio, che si è subito riunito in commissione per elaborare un parere in vista della conferenza dei servizi della Regione Umbria che avrebbe dovuto esprimersi sulla richiesta dell’azienda di aumentare i quantitativi lavorati. In quella sede tutti i soggetti, – Regione, Comune, Asl, Arpa – chiesero un approfondimento sul ciclo produttivo, che l’azienda commissionò per gli odori alla Arco Solution e per le emissioni in atmosfera all’Università di Perugia. In questo periodo abbiamo continuamente sollecitato la risposte e a fronte della mobilitazione dei cittadini anche l’Arpa ha proceduto a suoi accertamenti mentre il comune ha chiesto un monitoraggio permanente dell’aria con centraline installate nella zona. Attualmente l’esito delle analisi effettuate dall’Università di Perugia è stato secretato in quanto oggetto di indagini giudiziarie”.
L’assessore all’Ambiente Massimo Massetti ha ricordato che “l’attività è presente a Trestina dal 2007. Le cose si sono accelerate dal maggio 2016 quando l’azienda in scadenza di autorizzazione, in vista del rinnovo ha aumentato i volumi ed il comune ha dato il parere rispetto al prg. Non appena ci è giunta la sollecitazione dei cittadini, abbiamo convocato la commissione, chiesto analisi, incontrati i cittadini a fronte di un altro elemento di criticità derivante dall’insediamento di Calzolaro. Come maggioranza abbiamo presentato un ordine del giorno, appoggiato da tutto il consiglio, per vietare lavorazioni impattanti nei centri abitati. Oggi siamo qui per confrontarci su tutti gli aspetti rilevanti della vicenda con i cittadini. Il Comune vigila e tutela anche se le autorizzazioni non dipendono da noi”.
Tra gli interventi tecnici, Lucia Bonucci, responsabile delle Attività produttive del comune tifernate, ha specificato che “Colorglass fa il trattamento di un rifiuto non pericoloso che proviene da un’altra azienda di Ferrara. Il rifiuto viene recuperato per farne biossido di titanio attraverso un processo di lavorazione con un trattamento e emissioni in atmosfera”. Loreta Pazzaglia, del ServizioIgiene e Sanità pubblica della ASL, ha sottolineato come “In attesa delle risposte, tra novembre e dicembre 2017, l’azienda ha chiuso i battenti perché mancava la materia prima. Dallo studio sulle emissioni sono emerse alcune lacune in particolare a causa di una certa variabilità nelle sostanze in entrata. L’azienda ha interrotto temporaneamente il forno essiccatore e l’attività si è fermata.Come Usl, sulla scorta delle analisi di Arpa, abbiamo deciso di chiedere un atto amministrativo di sospensione al sindaco, anche se essiccazione era già ferma. Ora dobbiamo attendere tutti gli esiti e verificare l’impatto su salute della gente. Come ASL a Trestina siamo stati sempre presenti”. Andrea Monsignori, dirigente dell’Ambiente della Regione Umbria, ha specificato che “L’azienda è in possesso di due autorizzazioni, una per i rifiuti e nel 2014 le emissioni in atmosfera. Sono tutt’ora in corso accertamenti sulla qualità emissioni delle emissioni, odori ed inquinanti. Non c’è una data per la conferenza di servizi, che dovrebbe rinnovare l’autorizzazione a Color Glass. Prima dobbiamo capire che cosa è successo, perché non ci dovevano essere sostanze riscontrare da Arpa, e poi va normalizzata la situazione. La divulgazione dei dati è solo differita. Il primo intervento del Comitato dei cittadini è stato di Massimo Mariangeli, che ha letto una nota di Giovanni Vantaggi, medico di medicina generale dell’Isde, associazione internazionale medici per l’Ambiente, nella quale si dichiara che “ci sono emissioni fuorilegge; anche nei limiti avrebbero alcune sostanze sono classificate cancerogene, come il cadmio o cancerogeno possibile come biossido di titanio. Abbiamo respirato qualcosa che è fuori legge ed è riconducibile alla famiglia delle diossine. Le autorizzazioni vanno revocate. A 30 metri dal comignolo di Colorglass ci sono abitazioni, asilo nido, scuole. Come mai dal 2016 non è partita nessuna verifica. Ci si bea di fare la passeggiata dentro l’azienda e non si snobbano le riunioni del comitato. Il comitato è stato definito il male assoluto, fomentava terrorismo invece aveva ragione. Siamo a favore delle imprese ma tra imprese e salute non c’è dubbio dove cade la nostra scelta. Perché il materiale da Ferrara ora viene a Città di Castello mentre prima lo seppellivano nelle miniere in Germania. Evidentemente un pericolo c’è”. Luciano Domenichini, consigliere PD, ha dichiarato che “La situazione attuale è stata trattata con una certa leggerezza ma quando il Comitato ha fatto denuncia ci siamo attivati. Il tecnico della ditta Mauro Mariotti ci diede rassicurazione su parametri. Ora è facile salire sul carro dei vincitori, sono stati fatti degli errori ma non in mala fede. Al primo posto la salute dei cittadini, comitato e comune collaborino. Una delocalizzazione sarebbe importante”. Vincenzo Bucci, capogruppo Castello Cambia, ha ricostruito tutte le tappe della vicenda a partire dalla comunicazione al consiglio che ha portato all’attenzione del consiglio la petizione del comitato. L’inquinamento è attuale o pregresso? I casi Color Glass e Calzolaro hanno compromesso la loro convivenza con Trestina. Bisogna ascoltare i cittadini che spesso hanno ragione”. Marcello Rigucci, capogruppo della Lega, ha proposto di aggiungere alle analisi “il controllo a larga distanza, prelevando campioni dai pozzetti delle gronde. Piuttosto che de localizzare meglio filtri, in modo che fumi non escano dal camino ma decantino in depositi”. Per Vittorio Morani, capogruppo PSI, “La miglior cosa sarebbe evitare polemiche ma trovare soluzioni. Dal sopralluogo ci era sembrato che non ci fosse niente di anomalo. Dopo le analisi di Arpa, la situazione diversa. I risultati parlano chiaro e anche la presa di posizione del sindaco. Ringrazio il comitato e questa amministrazione si è adoperata immediatamente. Speriamo che tutto si risolva in modo celere”. Mirco Pescari, consigliere PD, ha definito epocale “la questione Color Glass. Per la prima volta ci misuriamo con l’economia circolare, che ricicla il rifiuto ma gli strumenti per governare questi nuovi processi produttivi non sono adeguati a trovare il giusto equilibrio tra esigenze di salute del cittadino e il settore economico. Il comitato non è mai sentito come un fastidio ma con una funzione utilissima. Se un’azienda inquina non va delocalizzata, va chiusa. Se azienda si mette in regola può continuare, la delocalizzazione può essere oggetto di altra valutazione”. Valerio Mancini, consigliere della Lega, “Non ci sono gli estremi per convocare la Commissione di Controllo e Garanzia perché la macchina politica e amministrativa ha dato una risposta, quello che dispiace è che forse abbiamo assistito ad una specie di ritardo degli enti preposti alla vigilanza, Arpa e Asl. Quando i cittadini si mobilitano significa che qualcosa non ha funzionato. Qualche comune più vicino a noi, a sud, ha tanti problemi non si sarebbero verificati. Noi abbiamo dimostrato che questo comune come consiglio assessori e sindaco ha messo in fila le procedure corrette. E le aziende grazie anche alle norme sulla compatibilità urbanistica, sapranno che c’è un quadro normativo e comportamentale serio”. Per il Comitato Gloria Serpolini ha detto “da mamma” di rimettersi “alle vostre decisioni ms dal 2007 i controlli quando sono stati fatti? Mi risultano autocertificazioni non controlli di enti esterni. I valori di legge si basano su un uomo di 70 chili ma vicino a Colorglass ci sono nidi, materna, elementare e media, nessuno è un maschio adulto. Preoccupazione c’è ed è forte. In primis bisogna pensare ai bambini che crescono. Quella ditta a Trestina non ci deve essere più”. Vittorio Vincenti, consigliere di Tiferno Insieme, ha fatto una dichiarazione tecnica: con gli atti disponibili, sottolineo che la prima autorizzazione è stata rilasciata dalla Provincia di Perugia, il comune dal 2007 ad oggi ha espresso un parere urbanistico. Parliamo di recupero di rifiuto con inceneritore: come mai non è stato mai chiesto un bilancio di massa con analisi e della post combustione, da dove potrebbero uscire delle diossine?”. Marco Gasperi, capogruppo Cinque Stelle: “Non è che qualcosa è andato storto, qui ci sono problemi seri. Le autorizzazioni sono state riaggiornate e riconcesse ogni anno. Anche se oggi i membri della maggioranza parlano come l’opposizione. Avevate le analisi all’inizio di maggio e ce le avete trasmesse tre giorni. Dalle carte risulta che non tutte le sostanze sono state analizzate dall’azienda. Il comune non si può accontentare di queste analisi. Nello studio dell’Università di Perugia un passaggio sostiene la diossina estremamente probabile, tra 6 e 14 le sostanze presenti ritenute pericolose per saluta umana”. Andrea Lignani Marchesani, capogruppo di Fratelli d’Italia, rispetto alle analisi secretate ha detto: “Se neanche noi che abbiamo avuto un mandato popolare possiamo accedere alle informazioni, a che cosa serviamo? L’incidenza dei tumori è riconducibile a Color Glass o a tante situazioni di natura storica? Il rapporto di fiducia con Cologlass si è incrinato. Delocalizzare è una legittima aspettativa ma se si rimettere in regola? Non è obbligata a spostarsi. Questo caso rappresenta un precedente. Monitoraggio stabile a Trestina, prima la salute”. Per il Comitato Valerio Rosadoni, ha ringraziato la Regione tramite l’assessore Cecchini “quando promette che fa qualcosa, lo fa. La Asl ci è venuta a dire che non facevano male, non fate sempre muro contro muro. Quando si spegneranno le luci, la Color Glass ripartirà. Chi controllerà dopo? Se può andar via, meglio perché bene non fa“. L’avvocato che assiste il Comitato Valeria Passeri ha sostenuto che “resta un attività insalubre non capiamo perché ci dobbiamo prendere i fanghi di questa attività e la lavorazione di rifiuti speciali non pericolosi. Delocalizzare sarà la nostra battaglia. Rivedete le autorizzazioni, trovate una soluzione”. Su questa linea anche il tecnico Leonardo Truscello. Anche Cesare Sassolini, capogruppo di Forza Italia, ha parlato del “mistero buffo dei documenti secretati dall’Arpa, analisi note ad alcuni e non ad altri, è un aspetto che mette in difficoltà. Io sempre gettato acqua sul fuoco. Nel frattempo dobbiamo individuare un percorso di accompagnamento per questa e altre aziende, altrimenti se ne vanno se penalizzate da controlli continui. Se problemi non sanabili, va chiusa”. Nicola Morini, capogruppo di Tiferno Insieme: “Se fin dall’inizio la posizione del comitato era ragionevole per il principio di precauzione, ora il principio vale triplo. Saremmo stati tutti felici se i risultati fossero stati diversi. Dobbiamo ascoltare i cittadini anziché ridicolizzarli come si è tentato di fare. La politica le norme le rispetta e le scrive, ha un potere di moral suasion, può esprimere una volontà politica”.
In conclusione è intervenuto l’assessore regionale Fernanda Cecchini per dire che “La sostenibilità ambientale è la vera sfida del momento. I comitati sono la punta avanzata di una nuova sensibilità che si fa avanti, ambientale sociale ed economica. Da circa un mese e mezzo abbiamo insediato il Tavolo della sostenibilità per mettere nello stesso luogo tutti i soggetti coinvolti nella tutela ambiente. Ci sono residui di imperativi passati: l’economia circolare ci dice che dal consumismo può scaturire il benessere. Poi entrando nel merito, le aziende che lavorano con questa filosofia creano problemi, come in questo ed in altri casi. Parliamone insieme, l’obiettivo finale è la salute dei cittadini”. Il sindaco tifernate Luciano Bacchetta ha dichiarato che “dopo la relazione del tecnico di Color Glass, non avrei mai pensato che si verificasse questa situazione. I comitato sono utili. Noi ci siamo attivati, già dall’anno scorso insieme all’Asl per i controlli. L’ordinanza di sospensione non è un atto eroico è dovuto. Non l’avrei mai creduto possibile. Appena ci saranno novità vi informeremo immediatamente. L’attività è sospesa e per ora è difficile fare previsioni sugli sviluppi futuri. Seguiamo l’evoluzione con la consapevolezza che una situazione come quella che abbiamo attraversato non deve più ripetersi”.